Campobasso, evita l'amputazione della gamba.....

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    ......salvata dall'impianto di cellule staminali


    ROMA (22 ottobre) - Ha evitato l'amputazione della gamba grazie alle cellule staminali del suo midollo osseo: la donna che ricevuto l'impianto di tali cellule adesso sta bene e ha ricominciato a camminare. L'intervento è stato eseguito nell'Università Cattolica di Campobasso ed è fra i pochi condotti in Europa sull'apparato cardiovascolare utilizzando le cellule staminali adulte. Il risultato è stato annunciato oggi, a circa un mese dall'intervento, ed è ormai chiaro che non sarà più necessario amputare la gamba. «L'intervento può dirsi completamente riuscito sul piano del risultato chirurgico» dicono i medici, che hanno lavorato sotto il coordinamento di Francesco Alessandrini, direttore del dipartimento di Malattie cardiovascolari. Un lavoro di squadra in collaborazione con l'unità operativa di Oncoematologia diretta da Sergio Storti e con i dipartimenti Immagini, diretto da Giuseppina Sallustio, dei Laboratori, diretti da Bruno Zappacosta, e di Anestesia e terapia intensiva, diretto da Marco Rossi.

    L'intervento è stato eseguito il 23 settembre scorso su una donna che rischiava l'amputazione della gamba: la mancata ossigenazione dei tessuti, dovuta a un'ischemia che impediva l'irrorazione sanguigna, aveva infatti provocato la degenerazione dei tessuti, fino alla necrosi. Normalmente, rilevano i medici, per i pazienti con problemi come questi non vi sono alternative all'amputazione, perché l'ischemia è irreversibile, così come la necrosi dei tessuti. Si è deciso così di percorrere una via di frontiera, utilizzando le cellule staminali della stessa paziente per ripristinare la circolazione sanguigna nella gamba. Nello stesso intervento i medici, lavorando in squadra, hanno isolato dal midollo osseo della paziente le cellule progenitrici dei vasi sanguigni, le hanno prelevate e quindi immediatamente iniettate nella gamba. Qui le cellule hanno cominciato a moltiplicarsi, generando nuovi vasi sanguigni che hanno permesso ai tessuti di tornare ad ossigenarsi, evitando la necrosi.

    Il progetto, approvato dal comitato etico dell'Università Cattolica, è stato finanziato dallo stesso ateneo. Oggi, rilevano i medici, la paziente è in buone condizioni ed è tornata a casa. Viene controllata periodicamente in ambulatorio e i risultati osservati di volta in volta sono incoraggianti: «Non accusa più - dicono - i forti dolori tipici della cancrena, la temperatura della gamba è normale e da qualche giorno è addirittura tornata con prudenza a camminare». I medici precisano inoltre che «l'obiettivo della sperimentazione non è rivoluzionare le metodiche tradizionali di trattamento di queste patologie vascolari, che mantengono tutta la loro validità, ma di offrire un'ulteriore ed efficace possibilità ai pazienti in cui le altre terapie si sono dimostrate inefficaci».


     
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  2. marcodandi
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    scusa l'ignoranza ma ke c'entra questo con i capellI????
     
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  3. the matrix86
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    Se sono riusciti a fare rigenerare i vasi sanguigni potrebbero riuscire anche a far rigenerare i follicoli....in Teoria...
     
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2 replies since 23/10/2008, 11:39   245 views
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