Alopecia androgenetica - Mia cura naturale

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    Buonasera a tutti, voglio darvi una notizia che dovete prendere per quello che è, ossia la constatazione che si sta muovendo qualcosa, cioè vedo miglioramenti.

    Tutto comincia quando nella mia vita ho dovuto affrontare una carenza di vitamina D, stavo leggermente sotto la carenza ng/mL 19.9, ossia in un colpo solo avevo già superato l'insufficienza e stavo pericolosamente virando in carenza, questo ad inizio ottobre, con la prospettiva di veder calare il mio valore di altri minimo 10 punti nel periodo invernale e molto probabilmente sarei entrato nella fase deficit, la più pericolosa.

    Quindi sotto consiglio medico ho iniziato la terapia con il Dbase, vitamina D sintetica, terapia che ho interrotto dopo una settimana perchè mi dava parecchi problemi, quindi che cosa ho fatto? Inizialmente ho parato il colpo con un pò di olio di fegato di merluzzo, successivamente ho integrato con vitamina D estratta dall'olio di fegato di merluzzo e al tempo stesso ho cominciato ad informarmi.

    Sono venuto a scoprire che la vitamina D è l'unica vitamina che il corpo si autopruduce e il suo recettore VDR, situato anche sulla pelle e nel follicolo pilifero, interessa la bellezza di 200 polimorfismi, studi recenti associano la carenza alla SLA, al cancro alla prostata (i tumori prostatici perdono la capacità di idrossilare il 25(OH)D a 1,25(OH) 2D con permanenza nel sangue circolante della più importante sorgente di 1,25(OH)2D. La soppressione dei livelli di 1,25(OH)2D circolanti in seguito all'introduzione di calcio con la dieta può spiegare perché alti livelli di calcio e latte sembrano aumentare il rischio di cancro prostatico in stadio avanzato. Appurato il potenziale effetto benefico svolto dalla vit.D, ulteriori studi sono ora una priorità) ed ad altre patologie autoimmuni, la vitamina D si autopruduce con l'esposizione solare, nel caso nostro in esame l'azione del VDR previene l'alopecia, cioè nel nostro follicolo pilifero c'è il recettore della vitamina D, andate all'immagine 12 di questo documento e troverete nell'elenco di dove si trova il VDR al n. 12 proprio il follicolo pilifero www.sipmel.it/download/101998-A.Ant...autoimmunit.pdf, il VDR che è in grado di trasformare la forma inattiva della vitamina D 0-25OH nella forma attiva 1-25OH in loco e prevenire l'alopecia, e come nel cancro alla prostata anche in questo caso l'eccesso di calcio, inteso come eccesso di latticini più una dieta ricca di proteine animali, fa perdere questa capacità di idrossilare a livello periferico, l'eccesso di calcio provoca quindi una specie di blackout periferico dell'idrossilazione da 0-25OH a 1-25OH, ma questa capacità di trasformarsi a livello periferico si perde anche con bassi livelli vitamina D 025OH, quella che vediamo con le analisi, credo che per bassi livelli in questo senso si intenda sotto i 20 ng/mL., cioè quando da insufficienza si passa in carenza, perchè leggendo il documento quella soglia rientrerebbe in una specie di normalità (50-70 nmol/l) www.diapoeventi.it/congressreport/pdf/Coaccioli.pdf mentre la massima produzione extrarenale si ha con 78 nmol/L (31,25 ng/mL) fonte Holick.

    Secondo uno studio australiano di Trevor Marshall, Ph.D., professore all'Università Murdoch di Perth- Scuola di Medicina Biologica e Biotecnologie dell'Australia, www.sciencedaily.com/releases/2008/01/080125223302.htm, gli integratori di vitamina D bloccano l'azione del VDR che di fatto è il centro dell'immunità innata, il contrario di quello che fa l'azione del sole, quindi spostare l'attenzione da Vitamina D da integrazione a Vitamina D autoprodotta dal sole per me rappresenta un vero e proprio punto di svolta.

    A pag 6 di questo documento, sempre di Trevor Marshall troviamo il legame del VDR con il recettore degli androgeni (Androgen Receptor) situato all'interno del follicolo pilifero http://trevormarshall.com/BioEssays-Feb08-...ll-Preprint.pdf

    Quindi ho cominciato a fare piccole sessioni di esposizioni solari in base al mio fototipo regolandomi con la regola di Holick, ossia esporsi dal 25% al 50% del nostro tempo MED in base al fototipo.

    Al tempo stesso mi sono imbattuto anche in studi che ipotizzavano che la calvizie fosse un tentativo del corpo di liberare più aree corporee nel tentativo di sintetizzare più vitamina D, processo ovviamente legato alla carenza di cui si soffre a livello mondiale, soprattutto dalle nostre latitudini in su.

    Mi sono avvicinato anche agli studi di Lynda Frassetto che di contro ipotizza che la calvizie non è nient'altro che il processo finale di un continuo attingere del nostro corpo ai sali minerali contenuti nel cuoio capelluto da parte del sistema tampone della pelle, per risolvere l'acidità generata da una alimentazione ricca di proteine animali, processo che non si attiverebbe nelle donne che dovrebbero risolvere la loro acidità con il ciclo mestruale, praticamente nell'uomo il corpo va a togliere sostanze nel punto dove ritiene faccia meno danni, ossia il cuoio capelluto.

    Ovviamente il mio stimolo di ricerca non è stato dettato dal fatto di cercare di risolvere la mia alopecia androgenetica, di cui peraltro non mi lamento, in quanto settimanalmente mi raso con la macchinetta, ma dal cercare di risolvere la mia carenza di vitamina D.

    Quindi alle esposizioni solari ho affiancato un'alimentazione sullo stile che prevede Lynda Frassetto, scienziata americana, per il fatto concreto che un'alimentazione a scarico troppo acido oltre ad attivare il sistema tampone della pelle con sottrazione dei sali minerali dal cuoio capelluto, attiva anche il sistema tampone renale che va a richiamare il calcio dalle ossa, con la perdita ulteriore della vitamina D, che fra le altre funzioni ha il compito di trasportare il calcio e con una trasformazione minore del precursore 0-25OH nella forma attiva 1-25OH proprio per la somma fra calcio ingerito con la dieta e calcio sottratto con l'alimentazione a scarico acido, solitamente si intende con un apporto proteico superiore ai 50/60 grammi di proteine (sistematicamente oltre gli 0,8 gr. per kg.) sia animali e vegetali, dieta che prevede che l'80% deve essere rappresentato da frutta e verdura ed il 20% da pane, latte, pasta, carne, pesce, la giornata tipo prevede 4 porzioni di frutta e 2 porzioni di verdura mista da 350 gr., una per pasto, una cruda e una cotta e alternare un giorno le proteine animali e l'altro proteine vegetali (legumi).

    I punti centrali sono 3 e sono tutti e 3 fondamentali, perché un solo punto trascurato ha la capacità di ridurre o bloccare la produzione extrarenale di 1-25OH nel follicolo:

    1) Corretta esposizione solare a massimo 1 MED al giorno e minimo il 25% della MED, con questo otteniamo un buon livello di vitamina D 0-25OH circolante e una buona trasformazione extrarenale di 1-25OH nel follicolo.
    2) Riduzione dei latticini ad uno al giorno, con questo manteniamo su buoni livelli la trasformazione extrarenale di 1-25OH nel follicolo.
    3) Dieta alcalina e giuste proteine, con questo non richiamiamo i sali minerai dal cuoio capelluto e non richiamiamo il calcio dalle ossa, mantenendo sempre un'ottima trasformazione extrarenale di 1-25OH nel follicolo.

    Aggiungo un quarto punto non fondamentale ma importante, l'attività fisica, se assente regolarsi come minimo sui 10.000 passi al giorno.

    Per quanto riguarda le esposizioni solari si dovrebbe sempre cominciare gradualmente in questo modo:
    -Fase di attacco:
    1° settimana - 3 volte a settimana 25% MED, seconda settimana - 3 volte a settimana 50% MED, terza settimana 3 volte a settimana 75% MED, quarta settimana - 3 volte a settimana 100% MED
    - Fase MED da un mese fino al raggiungimento dell'obiettivo vitamina D oltre i 40 ng/mL
    3 volte a settimana 100% MED
    - Fase di mantenimento
    1° settimana - 3 volte a settimana 100% MED, seconda settimana - 3 volte a settimana 75% MED, terza settimana 3 volte a settimana 50% MED, quarta settimana - 3 volte a settimana 25% MED
    - A questo punto proseguire con il valore ideale del 25% MED 3 volte a settimana, ossia in primavera ed estate quando possiamo scoprire più parti del corpo va bene il 25% della MED, ma in autunno e in inverno quando possiamo scoprire solo mani, viso e collo si passa al 50% della MED.

    Come calcolare la vostra MED? Usate questo calcolatore http://zardoz.nilu.no/~olaeng/fastrt/VitD_...DandMED_v2.html, funziona in questo modo, inserite i vostri dati, latitudine, longitudine, fototipo, quanta vitamina D volete produrre, la percentuale di esposizione corporea, orario - qui ci sono difficoltà perché bisogna mettere un'ora indietro con l'ora solare e due ore indietro se c'è l'ora legale, altra difficoltà bisogna inserire le ore con i decimali per esempio per inserire 12.30 bisognerà mettere 12.50, mettere l'altezza di dove siamo e la superficie in cui ci stiamo esponendo, se abbiamo anche il dato dell'ozono e della visibilità è meglio, i risultati che escono sono 3, il primo: quanto tempo vi serve a fare la vitamina D indicata, secondo: quanta percentuale MED dovete utilizzare per raggiugere la vitamina D indicata, terzo: il vostro tempo MED al 100%, per capirlo ho dovuto scrivere all'autore. Come noterete ci sono dei valori preimpostati, la percentuale di esposizione è al 25% e la vitamina D sta a 1.000 U.I., c'è un motivo, gli scienziati considerano l'esposizione solare al 25% della MED con il 25% del corpo esposto sufficiente a sintetizzare un buon valore di vitamina D, 1.000 U.I riducendo al minimo il pericolo del melanoma alla pelle.

    Con un occhio di attenzione ai latticini. I latticini anzichè abolirli ho preferito limitarli a massimo uno al giorno: o un cappuccino, o uno yogurt, o una mozzarella, o un formaggio stagionato o una ricotta, questo perchè in funzione della vitamina D è meglio non esagerare con il calcio, perchè più calcio si ingerisce e meno vitamina D 0-25OH verrà trasformata dai reni nella forma attiva 1-25OH (Mark Hegsted).

    Alla fine sto risolvendo la mia carenza di vitamina D ma fatto più piacevole, e qui sta la vera sorpresa, ho cominciato a vedere miglioramenti a livello tricologico, che miglioramenti? Non mi sono alzato una mattina con il ciuffo, ma controllando più a fondo la mia capigliatura mi sono accorto di un fatto curioso, vedo spuntare capelli dove non c'erano più e dove c'erano li vedo più fitti, il consiglio che voglio dare, quindi rimango nell'ambito dei consigli e delle indicazioni, è quello di fare un'analisi completa sia della propria alimentazione, sia se giornalmente ci esponiamo correttamente al sole, 25% e 50% tempo MED, per sintetizzare abbastanza vitamina D per il nostro organismo, di regola come valore di vitamina D bisognerebbe stare sopra i 30 ng/mL e si parla di sufficienza, perchè un buon valore è oltre i 40 ng/mL, ma se vi andate a fare le analisi, consiglio anche queste, scoprirete che molto probabilmente state sotto quel valore, ad un mio amico ho fatto fare le analisi ed aveva 14 ng/mL, in piena carenza e il suo dottore nemmeno gliele voleva prescrivere.

    Fortunatamente il mio corpo si è rifiutato di prendere la vitamina D sintetica, che dicono sia sicura, che fa bene, a me non ha fatto bene anzi, per curiosità sono andato a leggere come viene fatto il Dbase, viene estratto dalla lanolina delle pecore che viene irradiata con raggi artificiali con parecchi processi chimici, il mio corpo lavora molto meglio con l'autoproduzione di vitamina D, anche perchè quando si autoproduce vitamina D si abbassa anche il colesterolo, che viene appunto convertito in vitamina D, quindi quando parlo di valore di 40 ng/mL intendo che bisogna attivarsi per farlo con piccole continue esposizioni solari giornaliere, parlo di mezzora massimo 40 mnuti sempre in base al fototipo. Il valore ideale di vitamina D è 45 ng/mL dove si raggiunge la massima densità ossea.
    Per chi volesse consultarle allego le tabelle generiche di Holick per le esposizioni solari, guardare latitudine media www.unitrestabia.it/files/i-raggi-uv-e-la-vitaminad.pdf

    cliccate sul primo link www.google.it/#q=Vitamina+D+e+Immunit%C3%A0+-+F.+Alebardi+
    La vitamina D, sistema immunitario e il ruolo delle catelicidine nell'immunità naturale innata.

    Sapete qual'è la cosa più inquietante che nessuno considera? Che parecchi prodotti da banco sono addizionati con vitamina D sintetica soprattutto latte e cereali, per esempio l'ho vista nelle bevande alla soya, in alcune confezioni di latte Granarolo e Parmalat, nei cereali Kellog's.

    Gradirei, se possibile, interventi costruttivi e che la discussione rimanga su toni civili di un sano confronto, evitando attacchi sul personale e interventi sarcastici, a cui fin da subito dico che non presterò alcuna attenzione.

    Edited by benefabio - 20/2/2016, 11:57
     
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    Aggiungo nuove e importanti considerazioni, premesso che per partire bene bisogna avere come minimo un livello di vitamina D superiore a 30 ng/ml, infatti se fate le analisi vi accorgerete che il valore di 30 ng/ml è il minimo sindacale, quando solitamente si viaggia bassi tra 10 e 20 ng/ml dove non c'è nessuna trasformazione periferica nei follicoli in 1-25oh, ritengo fondamentale però raggiungere i 30 ng/ml esclusivamente con l'esposizione solare visto che la vitamina D da integrazione risulterebbe inutile per i VDR periferici (infatti chi l'ha usata per questo scopo non ha avuto miglioramenti) visto che dalle ultime scoperte pare essere vitamina D solforato quindi adatta solo al trasporto del calcio, mentre a noi serve la vitamina D solfato (quella prodotta con esposizione solare insieme ad un altro importante elemento: il colesterolo solfato) che si attiverebbe in 1-25oh nei VDR presenti nel follicolo sotto la spinta di due importanti elementi che possiamo considerare i veri attivatori della vitamina D.

    Quindi risultano essere importanti anche questi due elementi: il magnesio e la vitamina K2, elementi essenziali per far fare alla vitamina D il giusto percorso, sia nell'esatta collocazione del calcio nelle ossa, sia nella trasformazione nei siti extrarenali (tra cui il follicolo) in 1-25oh, praticamente quindi fungono da attivatori e sono fondamentali, personalmente il magnesio lo prendo da noci e mandorle che cerco di non far mancare mai dalla dieta, mentre per la K2 risulta quasi obbligato scegliere latticini o carne di animali allevati al pascolo, quindi o biologico o di provenienza certa, ottimo il formaggio di capra.

    Ma il ruolo centrale lo riveste senza dubbio l'esposizione solare, l'ora migliore in assoluto è quella del picco solare, in inverno/autunno dalle 12 alle 12,30 e in primavera/estate dalle 13 alle 13,30 (per via dell'ora legale), questo perché in questi orari ci sono maggiori raggi uvb, sull'utilizzo di prodotti specifici mi limito ad usare l'olio di cocco come maschera pre-shampoo e uno shampoo delicato per tutti i giorni ad azione seboregolatrice: restivoil fisiologico, che comunque fra gli ingredienti ha l'ortica e la bardana.

    Edited by benefabio - 2/2/2017, 10:13
     
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    Per chi volesse seguire questa terapia naturale aggiungo altri importanti particolari, oltre al fondamentale ripristino del corretto valore di vitamina D tramite esposizione solare e non tramite integrazione, se non nel breve periodo del ripristino, che si dovrebbe aggirare sui 45 ng/ml da analisi, da esplicarsi soprattutto nelle ore centrali dove al 60° grado di altitudine (quando la natura ce lo consente) si raggiungono i 300 nm, ho aggiunto un trattamento che da una parte diminuisce la produzione di enzima 5 alfa reduttasi agendo proprio sull'IGF 1 e dall'altra sembra direzionare invece proprio l'IGF 1 restante (pulito e non quindi da latte di mucca) nella papilla dermica.

    Praticamente replicando lo studio tra isoflavoni della soia e capsaicina (che sembra efficace quanto la finasteride) ho inserito nell'alimentazione giornaliera proprio la soia, o 25 gr. cruda o 75 gr. cotta (75 mg di isoflavoni) condita con il pepe di cayenna, come alternativa yogurt alla soia e polvere di pepe di cayenna, bisogna eliminare però principalmente i latticini non stagionati, soprattutto il latte, per via dell'alto contenuto di IGF 1 e ridurre drasticamente i carboidrati, va bene anche stopparli alle 15 o considerarli nel totale 3 gr. al kilo di peso corporeo, nel mio caso li ho quasi eliminati, privilegiando quelli consentiti del gruppo sanguigno compresa la soia per il discorso di cui sopra, per chi segue la diete paleo, la dieta dei carboidrati specifici, la dieta a zona, l'alimentazione life 120 è una passeggiata, praticamente bisognerebbe seguire lo stesso protocollo dell'acne www.dietagift.it/?p=976, qui l'articolo è proposto in maniera più esaustiva con il riferimento all'enzima 5 alfa reduttasi www.vivereinforma.it/acne-ed-alimentazione/ " Su come l’IGF-1 attivi i recettori glisso velocemente perché sono meccanismi veramente complessi da spiegare e da capire. Sappiate solamente che l’IGF-1 induce con forza la produzione da parte delle gonadi di testosterone e dalle surreni la sintesi di un altro ormone il deidroepiandrosterone (DHEA), promuovendone l’interconversione intracutanea del testosterone in DHT e aumentando i livelli di 5-alpha-reduttasi, l’enzima deputato a questa conversione (17). Il DHT ha un’altissima affinità (dieci volte superiore al testosterone) per i recettori degli androgeni (AR)." Evitare i carboidrati ad alto indice glicemico dove l'insulino-resistenza e la sindrome metabolica svolgono un ruolo chiave nei soggetti dove è presente la modifica del recettore degli androgeni nel cromosoma x con l'allele composto da 23 ripetizioni di GGN, tutti i latticini e i grassi saturi, idrogenati e trans.

    Per il sole esperienza mia personale al di sotto del 50° grado di altezza e in posizione eretta si fa molto poco, soprattutto nelle grandi città per via dello smog, forse per via dell'intensità solare e del caldo, elementi fondamentali per consentire al sole di spaccare la molecola del colesterolo, quello che serve è stare sopra il 50° grado di altitudine solare (fine marzo - metà settembre), in posizione supina con gran parte del corpo esposto con la crema protettiva solo su faccia e mani per brevi periodi a seconda del fototipo, basta cercare con Google "vitamin d 50 degrees" e farsi una cultura.
    Riprendendo un vecchio mio studio nel tutto ho aggiunto anche i probiotici per spingere ulteriormente con l'equol.

    Edited by benefabio - 19/9/2017, 08:47
     
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    Il top nei soggetti geneticamente predisposti sarebbe quello di:

    - Riuscire a tenere la media annuale della vitamina D a 45 ng/ml esclusivamente con l'esposizione solare in base al fototipo al picco solare, le h. 12 nei mesi autunnali e invernali e le h. 13 in quelli primaverili ed estivi, per avere sempre pronto il recettore della vitamina D (VDR) ad utilizzare la vitamina D 1-25OH a livello del follicolo, per essere sicuri di questo le analisi di settembre (con il picco massimo di agosto a 49) dovrebbero dare circa 48 ng/ml mentre quelle di aprile (con il picco minimo di febbraio a 41) circa 43 ng/ml, http://kri.washington.edu/calculator, con il periodo invernale (novembre-dicembre-gennaio) corretto o da un'alimentazione ricca di salmone, pesce spada e sgombro possibilmente tutto di taglio piccolo, funghi non coltivati e nei casi più gravi con olio di fegato di merluzzo o da un ciclo (da 9 a 12 a seconda del fototipo) di lampade abbronzanti. Come affermano i Medici specializzati nello studio della vitamina D un fotone è un fotone: questo significa che i Raggi UV – che sono appunto composti da fotoni, sono sempre uguali. Ciò scagiona, di conseguenza, i Raggi UV prodotti da lampade solari equiparandoli a quelli del sole www.solariumnews.it/wp-content/uplo...-vitamina-d.pdf.

    - Inserire nell'alimentazione il magnesio (frutta secca 20 gr. al giorno e banane meglio se biologica) e la vitamina K2 (natto o carne di animali allevati al pascolo o fegatini di pollo) per favorire il metabolismo della vitamina D.

    -Limitare i latticini ai soli formaggi stagionati, rigorosamente biologici per ridurre l'IGF-1 da mucca.

    - Fare sempre pasti a basso indice glicemico per tenere la glicemia a 80, perchè l’insulina si ritrova anche nei follicoli del cuoio capelluto e può giocare un ruolo chiave nella regolazione del metabolismo degli androgeni e nel ciclo di crescita dei capelli www.geneticaebenessere.com/blog/Alo...7/#.WcIo5Hm7qcw, ma anche per contribuire a ridurre l'IGF-1. Nell'anteprima di questo libro potete farvi un'idea su come fare https://books.google.it/books?id=UEh4DQAAQ...20pasto&f=false

    -Utilizzare soia (da 13 a 25 grammi cruda che diventano 40 e 75 cotta) e pepe di cayenna (da 1 a 3 grammi) per aumentare la produzione di IGF-1, non contaminato da quello di mucca, nei follicoli piliferi della pelle, promuovendo così la crescita dei capelli.

    - Limitazione dei grassi saturi, idrogenati e trans, i grassi saturi sono i grassi solidi e ostacolano il buon funzionamento dell'insulina, se abbiamo una dieta di grassi saturi, che sono più duri, più rigidi, le membrane saranno più rigide e l'insulina farà più fatica ad aprire le porte per far entrare il glucosio nelle cellule e questo farà salire la glicemia.

    Il fumo e l'inquinamento ambientale svolgono un ruolo chiave, ovviamente non fumare ed evitare i luoghi dove si fuma, una volta a settimana uscire dalle grandi città per disintossicarsi dalle polveri sottili, importante anche aerare i locali dove si sosta per via del gas Radon, 3 volte al giorno sempre di 10 minuti.

    Se si tiene la vitamina D a 45 ng/ml, se si eliminano tutti i latticini molli, se si riducono drasticamente i carboidrati anche quelli dei legumi, se si riducono notevolmente i grassi saturi, se contestualmente si vira verso un'alimentazione biologica, utilizzare soia e pepe di cayenna diventa superfluo, diventa necessario se invece non si rispettano in maniera decisa questi aspetti.

    Edited by benefabio - 20/9/2017, 16:52
     
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    Ho parlato di alimentazione biologica perché ci potrebbe essere un problema, oltre ad essere difficile e complicato ad arrivare di vitamina D a 45 ng/ml di media annuale senza integrazione, potrebbe rivelarsi quasi impossibile, mi spiego meglio.

    Anche se seguite tutte le indicazioni per la corretta esposizione solare può darsi che al momento della analisi vi accorgete che producete pochissima vitamina D, questo molto probabilmente dipende dalla vostra alimentazione, è certo che l'alimentazione normale porta ad una presenza di veleni nelle urine, questi veleni sono il risultato di tutti i diserbanti (glifosato) e pesticidi che usa oggi l'agricoltura, da esami in parallelo è risultato che chi segue rigorosamente un'alimentazione biologica non ha questi veleni nelle urine.

    Nello specifico da una parte questi veleni che nascono per distruggere gli organismi che seguono il percorso shikimate finiscono per distruggere tutta la nostra flora batterica che segue proprio il percorso shikimate e dall'altra finiscono anche per interferire con il citocromo p450 impedendo al nostro corpo di produrre la vitamina D.
    https://translate.google.it/translate?hl=i...pdf&prev=search
    https://translate.google.it/translate?hl=i...up/&prev=search
    https://translate.google.it/translate?hl=i...-41&prev=search

    Che cosa bisogna fare? Mi sembra chiaro che per ripristinare in maniera corretta la nostra flora batterica e per impedire a questi veleni di sopprimere l'attività dei vari membri della famiglia di enzimi citocromo P450 bisogna per forza di cose virare verso il biologico in senso stretto, per quanto mi riguarda da correggere con la sola eccezione della carne grass fed, perché comunque la carne biologica rimane una carne di animali allevati con cereali, anche se biologici, quando bisogna assolutamente prediligere una carne di animali allevati al pascolo per la vitamina K2, appunto la carne grass fed.

    Il nostro obiettivo rimangono comunque i 50 ng/ml di vitamina D di agosto come riferimento, per fare questo bisognerà fare le analisi ad aprile e vedere da dove partiamo, se per esempio partiamo da 15 ng/ml sappiamo che ci mancano 35 punti, in pratica funziona così: quando si va al mare, perché quello serve senza se e senza ma perché al mare abbiamo il campo aperto (meno smog e niente effetto canyon delle grandi città) e i fenomeni di riflessione dei raggi UV dati dall'acqua e dalla sabbia che amplificano di un buon 30% la potenza di tali raggi, bisogna controllare quando l'ombra dell'ombrellone chiuso è più corta dello stesso ombrellone (da fine marzo a metà settembre), a quel punto bisogna esporsi senza crema protettiva, ogni 10 minuti davanti e dietro guadagniamo un punto sulle analisi ma massimo in base al fototipo si potranno fare dai 20 ai 45 minuti, dopodichè va messa la crema protettiva, quindi ogni giorno potrà sviluppare al massimo 3 punti, quindi se partiamo da 15 ng/ml ci servono 12 giorni di mare da fare a piacere anche separatamente, anzi è meglio sepatari perchè la produzione di vitamina D dopo un'esposizione dura per 72 ore, a titolo informativo anche sotto l'ombrellone si produce la vitamina D, regolatevi però con tempi tripli perchè l'intensità solare sotto l'ombrellone è ridotta a un terzo della sua potenza (misurato personalmente con il solarmeter 6.4).

    Con le lampade suppergiù è uguale con la sola differenza che bisogna controllare quanti joule/m2 emettono per regolarsi con il proprio fototipo.

    Edited by benefabio - 22/9/2017, 08:40
     
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  6. Enricoso
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    Scusa bene Fabio ma alla fine i capelli sono ricresciuti o no
     
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    Attualmente ho buoni miglioramenti, ma come vedi sto affinando la tecnica che è in continuo divenire, per esempio prima pensavo che il valore giusto di vitamina D fosse 30 ng/ml indifferentemente con o senza l'integrazione, adesso invece sono convinto dei 45 ng/ml di media annuale senza integrazione, prima non consideravo il fattore glifosato e l'alimentazione biologica, quest'estate ho inserito la soia e il pepe di cayenna, mentre è attuale lo studio sull'indice glicemico.

    Sono partito dalla vitamina D perché avevo una carenza ma dopo ho aggiunto altre cose proprio perché in base ai risultati ho visto miglioramenti, è ovvio che ognuno deve valutare la propria situazione personale in base anche al proprio desiderio di vedere una situazione cambiata, sinceramente non sto molto in fissa quindi mi accontento anche di piccoli miglioramenti, non so potenzialmente dove possa portare questa visione ma nel mio caso è soddisfacente, certo attualmente non credo possa essere una situazione che porta ad un cambiamento repentino tipo trapianto.

    Intanto mi preoccupo di porre le basi per un corretto funzionamento della vitamina D che a livello del follicolo agisce in maniera protettiva con le esposizioni solari e l'alimentazione biologica, dopo cerco di abbassare l'igf-1 dei latticini che in eccesso provoca un aumento dell'enzima 5 alfa reduttasi con aumento del dht, igf-1 che continuo a tenere nella norma con l'attenzione all'indice glicemico, infine dò un ulteriore spinta con la soia e il pepe di cayenna per direzionare l'igf-1 risultante proprio nella papilla dermica e alla fine tutto sommato vedo che qualcosa si muove in positivo e per me già è tanto, in che senso? Se parlo di ricrescita sollevo un vespaio, non lo faccio ma invito a mettersi in moto perché per me ne vale la pena.

    Vitamina D, glifosato, alimentazione biologica, indice glicemico, eccesso di IGF-1 sono legati in maniera stretta, la vitamina D svolge un ruolo protettivo, sotto i 20 ng/ml questo ruolo protettivo non c'è e quindi il follicolo è più esposto alle aggressioni del sistema immunitaro al dht in eccesso scaturito da un eccesso di enzima 5 alfa reduttasi di tipo II risultante da un importante introduzione alimentare di igf-1, sistema immunitario che è fortemente compromesso dai diserbanti e pesticidi ovviamente nei soggetti geneticamente predisposti che presentano la modifica al cromosoma X o 20, ma state pur certi che anche quelli che non hanno questa modifica sicuramente alla lunga incorrono in altre patologie ben più importanti dell'alopecia androgenetica: diabete tipo II, sla, cancro a tutti i livelli, artrite reumatoide, malattie cardiache.

    Allora perché non dobbiamo avere questa protezione con la vitamina D costante a 45 ng/ml scaturita da esposizioni solari?
    Perché non dovremmo preoccuparci di ridurre l'introito di igf-1 dei latticini per riportare nella norma il nostro enzima 5 alfa reduttasi di tipo II?
    Perché non dovremmo pensare di avere il nostro organismo pulito dai diserbanti e dai pesticidi con un'alimentazione biologica per avere un sistema immunitario sano, funzionale e non impazzito?
    Perché non dovremmo preoccuparci di favorire il metabolismo della vitamina D con la frutta secca e la vitamina K2 delle carni di animali al pascolo?

    Tutte domande importanti che esigono una risposta concreta nei fatti della vita quotidiana, il tempo non lavora a favore perché per portare la vitamina D a 45 ng/ml, per cambiare l'alimentazione in biologica, per far ripartire il sistema immunitario nella maniera giusta, per escludere i latticini molli e ridurre i carboidrati, servono mesi e difficoltà pratiche nel cambiare il proprio stile di vita, solo per capire come funziona il sole sulla propria pelle serve pazienza e dedizione, investire sull'alimentazione biologica e sulla carne grass fed comporta una spesa economica extra, rinunciare ai latticini molli e ridurre i carboidrati è un'impresa titanica viste le nostre abitudini alimentari, in quasi tutto quello che mangiamo c'è il latte, le basi lievitanti del pane sono a base di latte, nella carne troviamo il latte, solo i prodotti con certificazione Kosher ebraici non contengono latte, una buona idea è scaricarsi l'elenco dei prodotti kosher e dargli un'occhiata.

    Edited by benefabio - 22/9/2017, 16:23
     
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    articolo interessante che spiega il ruolo dell'igf-1, praticamente da una parte bisogna diminuire l'igf-1 nel sangue ma dall'altra bisogna aumentare l'igf-1 nella pelle, per farlo è come ho indicato: una dieta antinfiammatoria senza latticini a basso indice glicemico. https://translate.google.it/translate?hl=i...ce/&prev=search
    Confermo invece che nella prima fase di approccio a questo cambiamento di dieta serve la soya e il pepe di cayenna per anticipare questo processo, praticamente da subito viene portato l'igf-1 nella papilla dermica, senza abusarne altrimenti si rischia di far salire l'igf-1 nel sangue con le proteine della soia, che in questo senso hanno una familiarità con le proteine del latte, in pratica serve come starter ma una volta addrizzata la dieta va spento.
     
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  9. Enricoso
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    Bravo Fabio continua ad aggiornarci fai una sorta di riassunto noi siamo un po' ignoranti
     
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    Il riassunto è presto fatto.

    Il primo problema è regolarizzare il livello di vitamina D nel sangue, per avere una media di 45 ng/ml bisogna sempre stare sopra i 40 ng/ml qualunque sia il mese delle analisi, ma ricordo che già a 30 ng/ml si ha la totale protezione a livello follicolare, insisto però per il 45 ng/ml perché è l'ideale in quanto conferisce la maggior densità a livello osseo, ma per iniziare i 30 ng/ml vanno benissimo.
    Oggi 25 settembre diventa pressoché impossibile regolare la vitamina D con il sole visto che ormai non c'è più il sole alto 50 gradi, se ne riparlerà a fine marzo, nel frattempo si possono utilizzare le lampade abbronzanti, ma conviene fare prima le analisi e vedere il basso livello che si possiede, fondamentale è salire però senza integrazione perché la vitamina D da integrazione fa salire l'igf-1.

    Secondo punto: l'eccesso di igf-1 a livello del sangue e carenza di igf-1 a livello di epidermide. E' risaputo che l'igf-1 sale con una dieta ricca di carboidrati ad alto indice glicemico sostenuta da un importante apporto di latte, questo porta come conseguenza una produzione eccessiva di enzima 5 alfa reduttasi che si andrà a legare in maniera abnorme con il testosterone circolante, quindi basterà ridurre in maniera significativa i carboidrati con pasti ad indice glicemico medio/basso, magari inserendo quelli integrali, ed eliminare il latte con tutti i latticini molli: mozzarella, stracchino, ricotta, yogurt. L'ideale sarebbe seguire una dieta sullo stile di quella dei carboidrati specifici www.google.it/search?source=hp&q=l...1.0.Dy3TPU2TJDs, ottima anche la dieta a zona, la dieta paleo, la dieta del gruppo sanguigno, la dieta life 120, ovviamente molto meglio se tutte rigorosamente biologiche. In questo contesto la colazione cappuccino e cornetto è veleno allo stato puro, abbiamo un concentrato di igf-1 e grassi saturi, da sostituire subito con cappuccino di soia e fette biscottate integrali.

    Terzo aspetto: favorire il metabolismo della vitamina D con la frutta secca 20 gr. al giorno (per il magnesio) e la carne di animali allevati al pascolo (per la vitamina K2), come alternativa alla carne ci sono o i fegatini di pollo che sono ricchi di vitamina K2 o i formaggi stagionati di pecora e capra. Il magnesio e la vitamina K2 permettono alla vitamina D di trasportare il calcio direttamente dove serve, senza perderlo per strada sulle pareti delle vene o negli organi molli, quindi è fondamentale instaurare questo tipo di equilibrio fra vitamina D-magnesio-vitamina K2.

    Quarto punto: ridurre i grassi saturi e aumentare il consumo di pesce compresi i pesci grassi, da una parte rendiamo il lavoro insulinico meno problematico e dall'altra riduciamo gli effetti dell'enzima 5 alfa reduttasi, senza dimenticare che i pesci grassi: salmone, pesce spada, sgombro contengono una buona quantità di vitamina D simile alla nostra.

    Quinto punto: se la vitamina D non sale né con il sole né con le lampade bisogna cominciare a disintossicarsi dai diserbanti e pesticidi con la dieta biologica.

    Sesto punto: prima che si attivi il tutto bisogna comunque portare l'igf-1 direttamente nella papilla dermica e questo lo possiamo fare con la soia e il pepe di cayenna, personalmente quando non ho la soia sottomano metto un quarto di cucchiaino di pepe di cayenna nello yogurt di soia, in quello al mirtillo il pepe non si sente per niente, ma una volta che abbiamo ridotto i carboidrati, eliminato il latte, aumentato il pesce, portato la vitamina D minimo a 30 ng/ml (senza integrazione però) possiamo interrompere la soia e il pepe di cayenna. Questo punto va utilizzato come starter, dove nella prima fase stiamo aggiustando gli altri aspetti, una volta che gli altri aspetti sono attivi si può interrompere.

    Per rispondere al tuo desiderio di risultati, da valutare con il beneficio di inventario, sappi che da analisi approfondita sotto il centimetro di capelli normali (livello di lunghezza che tengo quasi sempre) mi sono spuntati ciuffetti di capelli di grosso diametro e anche più scuri degli altri, che è la cosa che mi ha sorpreso di più, ovviamente non a tappeto, per ciuffetti intendo che da un singolo poro mi sono spuntati 4 o 5 capelli insieme ancora molto corti però, li ho fatti osservare dopo che al tatto li ho sentiti passando la mano sui capelli, soprattutto sopra. E' come se questi capelli avessero mantenuto nel tempo la giovinezza dei ventanni, quindi niente vellus per intenderci.
    Aspetto che mi crescono un po' di più e dopo li pareggio con gli altri, magari scendo a mezzo centimetro.

    Edited by benefabio - 26/9/2017, 10:09
     
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    Non vi fate ingannare dalla vitamina D da integrazione, come sostiene la Dott.ssa Stephanie Seneff la vitamina D fatta con il sole è vitamina D solfato mentre quella da integrazione è vitamina D non solforato, quando il sole spacca la molecola del colesterolo produce vitamina D solfato, colesterolo solfato e testosterone nei maschi. La differenza tra vitamina D solfato e vitamina D non solforato è che la vitamina D da integrazione è adatta soltanto al trasporto del calcio mentre la vitamina D del sole ha due capacità: è in grado di trasformarsi a livello extrarenale in posizione 1-25OH e quindi proteggere qualsiasi cellula del corpo, diventando il centro dell'immunità innata ed è anche in grado di trasformarsi, quando serve, in vitamina D non solforato e quindi trasportare il calcio.

    La vitamina D da integrazione non sarebbe in grado di esplicare la protezione extrarenale, confermato anche dagli studi del Prof. Trevor Marshall che mette in guardia dalla moda di integrazione di vitamina D, come ipotizzato dalla Dott.ssa Seneff, il Prof. Marshall conferma con i suoi studi sui pazienti che l'integrazione di vitamina D non protegge da niente, nemmeno dalla frattura all'anca, figurarsi a livello del follicolo del capello dato che aumenta l'igf-1 a livello periferico, praticamente ha la stessa pericolosità dei carboidrati e dei latticini.

    Tutto nasce da questo malinteso generale a tutti i livelli, considerare la vitamina D prodotta dal contatto con i raggi solari uguale a quella prodotta sinteticamente (estratta dalla lanolina delle pecore e irradiata con raggi UVB artificiali), senza considerare che gli altri prodotti della reazione sole-pelle, testosterone e colesterolo solfato sono fondamentali per il buon funzionamento dell'organismo, in particolare il colesterolo solfato è una sostanza fondamentale che serve all'organismo, in mancanza di questa preziosa sostanza l'organismo la va a produrre direttamente dal colesterolo, lasciando però in quest'ultimo caso pericolosi residui che si vanno a depositare sulle pareti delle vene.

    La gente ragiona con le formule chimiche, confronta la formula chimica della vitamina D con quella prodotta chimicamente e vedendole uguali si convince che realmente sono uguali, ma nella pratica non è così.

    Interessanti articoli dove è messa in evidenza la connessione carenza di vitamina D/perdita di capelli e nella parte centrale perché bisogna preferire il sole all'integrazione, nel primo caso vengono postate anche alcune immagini, sono comunque d'accordo che bisognerebbe stare sempre sopra i 40 ng/ml. https://translate.google.it/translate?hl=i...ss/&prev=search

    Praticamente guardando in giro non ho fatto altro che aggiungere un tassello a quello che già si sapeva www.ieson.com/topic.asp?TOPIC_ID=40381&whichpage=4, e il mio tassello sulla vitamina D è come un pezzo del puzzle, si va ad incastrare in maniera perfetta.

    Edited by benefabio - 26/9/2017, 16:30
     
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    I capelli come spia del nostro organismo.

    Sembrerà strano ma avere il difetto al cromosoma X o 20 può risultarci in qualche modo utile, se stiamo perdendo i capelli questo deve essere interpretato come la spia che qualcosa nel nostro organismo non sta funzionando nella maniera giusta, nella fattispecie sopra ho fatto largo riferimento al costante innalzamento nella giornata della glicemia con pasti ad alto indice glicemico, al livello di avvelenamento dei pesticidi e diserbanti dovuto alla frutta, alla verdura e alle carni di animali nutriti con le stesse sostanze e di come questo avvelenamento interferisce con gli enzimi citocromo p450 preposti alla trasformazione da previtamina D a vitamina D in posizione 0-25OH e da 0-25OH alla più importante posizione 1-25OH.

    A nulla serve l'integrazione se non andiamo alla radice del problema, il primo problema è risolvere il nostro livello di avvelenamento, questo avvelenamento non solo interferisce con la famiglia degli enzimi p450 che sono preposti alla disintossicazione, ma proprio perché interferisce con questi enzimi ne risulta fortificato proprio perché viene ridotta la nostra capacità di disintossicarci da queste sostanze, l'unica risposta certa, concreta che possiamo dare è l'alimentazione biologica meglio se biodinamica.

    Una volta che abbiamo preso la strada della disintossicazione dai veleni dei diserbanti e dei pesticidi dobbiamo mettere a tiro la nostra alimentazione in maniera più rigida per diminuire l'IGF-1 nel sangue (ma non nella papilla dermica dove invece dobbiamo incrementarlo) cercando di fare pasti a basso indice glicemico ed eliminare i latticini molli, poche indicazioni: gli spaghetti al dente insieme al riso basmati risultano essere più bassi degli altri, possiamo comunque sciacquare la pasta quando la scoliamo o sciacquare il riso prima di cuocerlo per avere ancora meno indice glicemico, anche i legumi andranno sciacquati, in quest'ultimo caso prima la notte in ammollo e sciacquati dopo la cottura.

    Per aumentare l'IGF-1 nella papilla dermica possiamo seguire due metodi, il primo quello della soia e pepe di cayenna, ovviamente biologici altrimenti stiamo da capo a dodici, il secondo con il metodo del calore e del dolore, basterà picchettare energicamente il cuoio capelluto con i polpastrelli nelle zone diradate ogni 12 ore.

    In ultimo la vitamina D che è il vero indicatore di buona salute, se sta sempre sopra i 40 ng/ml senza integrazione allora sta tutto ok, altrimenti bisogna attivarsi da una parte con l'esposizione solare e dall'altra con la dieta biologica/biodinamica, non barate facendo salire il livello di vitamina D con l'integrazione perché vi prendete in giro da soli, vi autoconvincete di stare bene e di fare la cosa giusta ma state esattamente facendo il contrario, il corpo deve funzionare bene e per funzionare bene deve essere in grado di farlo, la reazione sole-previtamina D, colesterolo solfato, testosterone è fondamentale e centrale per l'organismo.

    Sappiate che la vitamina D per prodursi ha bisogno di due fattori: il calore e il tempo, se c'è vento o freddo cercate un posto riparato e mettetevi il più possibile in posizione supina (sdraiati esattamente nella direzione del sole), servono come minimo 10 minuti per permettere all'organismo di attivare completamente il foto-isomero della pelle che vi consente di acquisire i raggi UVB in maniera totale, mi spiego meglio: come vi mettere al sole la pelle non ha la capacità di acquisire i raggi UVB al 100%, infatti inizialmente si sente poco caldo, ma dopo un po' quando si comincia a sentire un bel caldo significa che il foto-isomero si è attivato al 100% e quindi la vostra produzione di vitamina D sta andando a pieno regime, le mani e la faccia non vanno considerate per la pelle troppo fina, anzi andrebbero protette con la protezione solare perché dato che sono le parti costantemente esposte tutto l'anno ai raggi UVA sono le zone più a rischio melanoma, le zone migliori sono in ordine schiena/pancia e dopo braccia/gambe.

    Edited by benefabio - 3/10/2017, 11:43
     
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    IGF-1
    Come anticipato sopra bisogna diminuire l’IGF-1 nel circolo sanguigno per regolarizzare la produzione dell'isoenzima 5 alfa reduttasi (tipo I e II), come ben saprete in caso di tumore gli oncologi consigliano di tenere a bada i fattori di crescita e anche nel nostro caso ci dobbiamo equiparare a questo tipo di dieta, anche perché se continuiamo ad immettere grosse quantità di IGF-1 rischieremo nel tempo di ammalarci di tumore benigno alla prostata, dato che l’isoenzima 5 alfa reduttasi presente nella prostata (tipo I) si va a legare al testosterone producendo molto DHT che nel tempo farà ingrossare la prostata.

    L’IGF-1 come anticipato è presente nei latticini molli e si forma anche dalla digestione dei carboidrati soprattutto ad alto indice glicemico, ma non solo, è presente anche nella carne e i legumi presentano la stessa affinità del latte nel produrlo, particolarmente negativa risulta l’associazione carboidrati-legumi nell’arco di un’ora dove risulta equivalente alla carne.

    L’ideale sarebbe una dieta prettamente vegetariana con frutta e verdura biologica, con poca carne, pochi carboidrati, pochi legumi, poco formaggio stagionato e massimo un uovo per volta, per pochi si intendono i canonici 50/60 grammi a porzione 2 volte a settimana, tipo la carne rossa 2 volte, la carne bianca 2 volte, i legumi 2 volte, la pasta 2 volte, il riso 2 volte, il formaggio 2 volte, le uova 2 volte, il pesce magro 2 volte, il pesce grasso 2 volte, evitando le associazioni carboidrati/legumi o carne/legumi o legumi/formaggio o carne/formaggio o carboidrati/carne per non caricarsi troppo di IGF-1.

    Il riso e la pasta (lavato prima il riso/basmati e lavata dopo la scolatura la pasta/spaghetti al dente) conviene abbinarli o con le uova o con il formaggio. Se sommate tutto meno la pasta e il riso otterrete 14 che risulta essere il menù settimanale a rotazione 7 pranzo + 7 cena + la verdura che dovrà essere sempre il doppio della frutta es. verdura 500 gr al giorno e frutta 250 gr. fuori pasto (un frutto durante la mattinata e uno il pomeriggio). La regola del 2 dovrebbe essere estesa anche alla frutta e la verdura, perché anche una mela tutti i giorni può avere risvolti negativi a livello ormonale.
    La regola dovrebbe essere non mangiare oggi quello che hai mangiato ieri e l'altro ieri.

    Edited by benefabio - 3/10/2017, 14:20
     
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  14. Enricoso
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    Scusa mio nonno che di campagna mangia solo frutta e verdura fatta da lui senza diserbanti adesso non ha più uncappello in testa
     
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    Ha sempre mangiato solo frutta e verdura? O ha mangiato anche parecchi carboidrati come pane, pasta, farina, pizza, patate, legumi? Bevuto latte e mangiato mozzarelle, ricotta, yogurt? Per non contare che chi abita in campagna può subire l'effetto deriva del vicino, nel senso se un vicino di campo utilizzava pesticidi e diserbanti il vento può aver avvelenato anche l'aria di tuo nonno.

    Ecco i valori normali per l'analisi dell'IGF-1:

    Valori normali (ng/mL):

    7 anni :55-327
    10 anni : 64 -452
    13 anni: 111-850
    18 anni: 163-972
    25 anni: 116-483
    36 anni: 115-329
    60 anni: 80-270
    99 anni: 55-212

    o più in generale

    Valori di riferimento dell’IGF-1: Adulti: 0,5 – 2,5 U/ml (50-250 ng/mL)

    Lo studio del cancro alla prostata fu pubblicato sulla rivista SCIENCE nel gennaio 1998. Uomini che avevano un livello di IGF-1 tra i 300 e i 500 ng/mL avevano una possibilità superiore al 400% di sviluppare il cancro della prostata rispetto a quelli che avevano livelli di IGF-1 tra i 100 e i 185 ng/mL, ecco questo è il livello a cui dovremmo ambire: stare tra i 100 e i 200 ng/mL, che significa da una produrre molto meno isoenzima 5 alfa reduttasi e di conseguenza meno DHT e dall'altra liberare la via per l'IGF-1 nella papilla dermica.

    Eccessi di IGF-1 provocherebbero a livello del follicolo pilifero anche un aumento di sebo che si andrebbe a sommare come concausa agli altri fattori: eccesso di isoenzima 5 alfa reduttasi e quindi eccesso di DHT, con una conseguente riduzione del testosterone circolante.

    Edited by benefabio - 5/10/2017, 09:22
     
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