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Ciao a tutti, eccomi qui a raccontare la mia esperienza, principalmente per ringraziare il forum e la comunità degli utenti che negli ultimi 3 anni quasi, mi hanno aiutato a prendere questa importante decisione, facendomi imparare molto e permettendomi di arrivare all’intervento consapevole di molte cose.
Età: 42 Graft: 2078 Singole: 479 Doppie: 879 Triple: 650 Quadruple: 75 Media Capelli: 2,15
Premessa
L’intervento ho deciso di farlo nel 2018, a seguito in un peggioramento lentissimo ma costante negli anni. Va detto che già a 17 avevo già perso i parietali e l’hairline, con un piccolo weadow peak, aveva lasciato spazio ad un'attaccatura a U, tipica di chi soffre di AGA. Pensavo fosse l’inizio della fine invece questa situazione è durata praticamente 25 anni, senza grossi sconvolgimenti. Ad un certo punto un mio amico decide di operarsi, andando in Turchia a seguito di un consulto/conferenza con altre decine di persone, non un gran intervento purtroppo, costo contenuto ma donor decisamente rovinata anche ad un occhio non esperto come il mio. Nonostante questo aveva ottenuto comunque un cambio di immagine nel complesso soddisfacente. Decido allora che se devo fare la stessa cosa voglio prima informarmi il più possibile, ed è durante le varie ricerche che scopro questo sito.
Scelta del Chirurgo
Inizio a documentarmi e proprio in quel periodo ci sarebbero stati i consulti gratuiti di quello che avevo intuito essere un’esponente di rilievo in questo campo. Riesco a prendere un appuntamento, arrivandoci non troppo impreparato, e il dottore mi conferma che nel mio caso la FUE sarebbe stata la scelta più indicata. Ho comunicato direttamente con lui in inglese, sotto la supervisione del consulente, e mi ha trasmesso sensazioni incredibilmente positive, nonostante non l’avessi mai visto prima mi sembrava che mi seguisse da anni. Dopo avermi scattato delle foto completa il suo lavoro e mi saluta trasmettendomi lo stesso mix di disponibilità e umiltà. Successivamente, sempre grazie alla lettura del forum, partecipo ad un altro consulto per avere un termine di paragone. Stavolta il dottore è giovanissimo, forse non ancora altrettanto conosciuto a livello mondiale ma sicuramente molto bravo e preparato. Anche con lui il colloquio è diretto in inglese con la presenza del consulente italiano. Rispetto all’altro ha usato una metodologia più “scientifica” per fare una valutazione quanto più precisa possibile. Anche in questo caso mi sono trovato molto a mio agio e il dottore mi ha trasmesso molta tranquillità, dicendomi cosa sarebbe stato meglio secondo il suo punto di vista, che comunque coincideva con il mio. Foto, conferma di alcuni dati e dopo aver ringrazio del tempo concessomi resto in attesa del preventivo. Mi sono quindi ritrovato con due valutazioni, tutto sommato simili nella forma, ma molto distanti sotto il punto di vista logistico ed economico, decido quindi di cercare un terzo parere. Di lì a poche settimane sarebbe arrivato a Roma un altro top, che mi ispirava molto per il fatto di utilizzare esclusivamente strumenti manuali cosa che da quanto avevo capito lascia un lavoro estremamente pulito nella zona donante. Ho appuntamento come primissimo e il dottore per scusarsi del ritardo mi offre la colazione, gesto semplice ma niente affatto scontato. Terzo dottore e terza metodologia di valutazione differente, in questo caso per essere sicuro di quanto mi avrebbe innestato ha chiesto il permesso di rasare una piccolissima parte della donor per contare la densità delle UF. Anche qui sono andato via soddisfatto, avendo constatato una professionalità e una umanità ineccepibili. Come le scorse volte non ho avuto problemi a comunicare in inglese e comunque il consulente è sempre stato molto disponibile prima, durante e dopo il consulto. Mentre sono in attesa del preventivo che nella mia testa sarebbe stato l’ago della bilancia scopro De Freitas sul forum e mi colpisce subito la sua capacità di ottenere ottimi risultati, anche se con un uso più massiccio di UF rispetto alla media. Chiedo allora la possibilità di effettuare un consulto a Valencia ma mi viene detto che il dottore è troppo impegnato e che eventualmente mi avrebbe visto una sua assistente. A quel punto decido di effettuare la richiesta via mail, non potendo parlare con lui in prima persona. Nel frattempo un amico mi indica una clinica a Roma, dove lui stesso era andato a fare una visita per lo stesso motivo, così in attesa dell’ultimo preventivo prendo appuntamento per una visita dermatologia con annesso consulto. A differenza delle altre volte non ho avuto le stesse sensazioni positive, tutt’altro. Innanzitutto rispetto agli altri chirurghi mancava completamente il lato umano e la minima dose di umiltà, durante la visita più che essere stato ascoltato sono stato edotto sul fatto che sarebbe stato meglio prima fare due, tre anni di terapie rigenerativa e solo successivamente valutare il trapianto. In realtà il mio problema non era legato alla densità, per quanto non impeccabile ovunque, bensì al fatto che avessi perso l’hairline, cosa che con la terapia rigenerativa non avrei recuperato. Ho quindi scartato questa clinica, dato il pessimo trattamento ricevuto e il pochissimo tempo dedicato, nonostante fosse una visita a pagamento. Peraltro mi è sembrata simile a uno dei colloqui che ogni tanto mi mandavano a fare col preside quando facevo le superiori 😊, niente a che vedere con gli altri suoi colleghi. Magari sono semplicemente capitato nella giornata sbagliata, ma in ogni caso non mi sarei mai sentito di rivolgermi a quella struttura. Con la risposta del consulente di De Freitas mi trovo con 4 preventivi in mano e devo scegliere, perché la decisione di fare l’intervento l’avevo ormai presa, ma tutto sommato il compito non era così semplice. Metto quindi tutte le carte sul tavolo e inizio a valutare i pro e i contro di ogni soluzione, per prima cosa scarto il 3., essendo l’unico con un numero di UF diverso dagli altri pur avendo lo stesso obiettivo in termini di disegno della nuova hairline. Per arrivare al bivio decido di scartare anche il 1. Principalmente per due fattori: la grandissima distanza, che non mi faceva stare tranquillo in caso avessi avuto problemi una volta tornato a casa e in seconda battuta il costo, essendo comunque maggiore degli altri anche per via del viaggio intercontinentale. In più il periodo che avevo inizialmente ipotizzato sarebbe stato poco adatto alla combinazione con una vacanza, mi sono quindi trovato costretto, a malincuore, a scartare questa clinica. Mi resta quindi di scegliere tra i due preventivi rimasti, sostanzialmente simili sotto il punto di vista economico, uno su cui avrei avuto più libertà come date a disposizione, mentre da De Freitas le liste sono lunghissime e finchè non versi l’anticipo l’opzione rimane giustamente accessibile anche ad altri. Alla fine scelgo per andare a Valencia, essendo solo a 1:40 di volo e quindi a portata di mano per qualsiasi eventuale problema. Scrivo quindi una mail al consulente (che devo ringraziare per diversi motivi) di De Freitas per farmi mandare i dati e bloccare la data dell’intervento, che sarebbe stato a distanza di ben 11 mesi.
Intervento
Come spesso accade nella mia vita mi trovo a fare una cosa importantissima con la leggerezza di chi si va a comprare un paio di infradito nuove. Per una piccola incomprensione mi reco in clinica alle 8:30 del mattino, anziché alle 10:15 come inizialmente richiesto, uscirò di lì alle 23 passate, ma in maniera interiormente diversa rispetto all’ingresso. Non posso fare paragoni con altre strutture, ma posso dire che la clinica se non è all’avanguardia è decisamente moderna e pulita. C’è molta attenzione nei confronti del paziente e De Freitas svolge tutto in prima persona, ad eccezione delle estrazioni, che avvengono dopo che lui ha dato istruzioni alle assistenti. Come detto da altri la cosa incredibile è che dopo aver preso la matita e marcato le zone dove intervenire, ha disegnato la HL e quando me l’ha fatta vedere era esattamente uguale a quella che 1000 volte mi sono tracciato in maniera immaginaria con gli indici di fronte lo specchio. Inizialmente ho preferito non dire nulla e lasciarlo fare, quando mi ha mostrato il tratto ha detto che se avessi voluto l’avrebbe abbassata un po’ ma che avrei corso il rischio non mi fosse piaciuta a lavoro finito. In realtà era perfetta di suo, un po’ per l’età che ho, molto perché ho sempre avuto una fronte abbastanza alta e stravolgerla sarebbe stato probabilmente innaturale. Sono capitato con un’equipe di 3 ragazze, un’estrattrice, un’addetta alla selezione delle UF e una che faceva sia selezione che assistenza all’estrazione, ricaricando le siringhe di anestesia da 1ml, spostando le UF estratte, preoccupandosi di me se avessi freddo, fame o sete ecc. Per prima cosa ti fanno assumere delle medicine, un protettore, un antibiotico e un farmaco per rilassare i muscoli. La prima sessione è durata circa 2:30, concentrata sulla zona posteriore centrale. La procedura è semplice, viene usato un vibratore per “ingannare” il sistema nervoso e vengono fatte delle punture di anestesia che in pochi minuti permettono di iniziare a fare le incisioni. Nel caso di questa clinica avvengono con un punch motorizzato, una specie di fresa che allarga il foro in modo da poter estrarre il bulbo senza rovinarlo. Per quanto ricordo la ragazza procedeva con una cinquantina di incisioni e altrettante estrazioni, il tutto accompagnato da dei “clak” di cui mi sfuggiva l’origine. Mentre vengono estratti i bulbi l’assistente li preleva e li porta ai microscopi per la selezione, poi versa il liquido (credo soluzione fisiologia) nel contenitore vuoto, in attesa che l’estrattrice prosegua il lavoro. Prima sessione da 1100 UF, che io nella mia follia/scetticismo, ho contato una per una, ogni volta che sentivo il bulbo venire rimosso dalla sua sede naturale. Quando la ragazza mi dice che ha finito, mi fa mettere seduto sul lettino e mi mostra il contatore, segnava 1100, ho quindi capito cosa fosse clak misterioso, l’interruttore del contatore 😊 A questo punto mi viene fatto mangiare lo spuntino che avevo scelto e mi viene detto di farmi trovare pronto perché di lì a breve ci sarebbe stato l’innesto. Credo di aver mangiato i due sandwich in massimo 40 secondi, e non appena mi chiamano sono già sul lettino con De Freitas che mi spiega cosa sta per fare. L’innesto sarà durato almeno 1:15, con le due assistenti che preparavano gli implanter in base alle UF col numero di capelli richiesti dal dottore. La procedura dell’anestesia è esattamente la stessa e, come prima, se si sente dolore si può chiedere di avere più anestetico. Personalmente ho una soglia piuttosto alta, però non ho mai sentito male se non in 3 forse 4 innesti, tutti sulla parte dello scalpo scoperta che il dottore ha trovato molto fibrosa. In effetti sulle tempie l’ago penetrava con molta più difficoltà rispetto alla zona centrale del cranio. In ogni caso nessun dolore, esattamente come per l’estrazione. Finita la prima sessione è arrivato il pranzo e il consiglio di riposare un po’, visto che si sarebbe ricominciato a distanza di un paio d’ore. Prima che iniziassi a mangiare è passato De Freitas a scambiare due chiacchiere, va detto che ti mette a suo agio e trova anche il tempo di scherzare mentre sei in clinica o sul lettino. Mi ha anche avvisato che avrebbe leggermente modificato il numero di UF totali. La seconda sessione si è svolta praticamente allo stesso modo, fatto salvo che le operazioni di estrazione si sono spostate nelle parti laterali e lì ho sentito qualche pizzico in più, ma nulla di che. Anzi, a volte dicevo all’estrattrice di usare meno anestesia perché ne avrei voluta il meno possibile in corpo. Idem per l’innesto, con De Freitas che è rimasto stupito dal fatto conoscessi un po’ di musica brasiliana, così tra una canzone e una chiacchiera il tempo è passato molto più velocemente. Mi hanno liberato alle undici passate, non prima di avermi dato il corredo con tutto l’occorrente e fatto tante raccomandazioni su come comportarmi nelle due settimane successive. Mi ha stupito nuovamente De Freitas, che nonostante fosse tardissimo ha voluto rivedere la procedura con me e poi mi ha detto che costando molto la finasteride in Italia, sarebbe stato meglio se prima di partire ne avessi presa una scatola in Spagna, quindi mi ha fatto la ricetta al volo. In più si è raccomandato affinchè fossi tornato ai controlli per assicurarsi che tutto si fosse svolto nel modo corretto, cosa che sono intenzionato a fare.
Post operatorio
La prima notte ho dormito poco, un po’ per il cuscino cervicale, un po’ perché avevo la sensazione che lo scalpo fosse grande come un francobollo e qualcuno lo avesse tirato a dismisura per fargli coprire tutto il cranio. Però nessun dolore. Alla fine il giorno peggiore è stato il terzo, ma non per fastidi o altro, semplicemente perché l’anestesia iniziava a scendere e avevo il visto e il collo gonfi le orecchie in diagonale e quasi non mi riconoscevo. Il protocollo da seguire è piuttosto semplice ma dubito che i primi giorni a seguito della chirurgia si possano conciliare con il lavoro, serve riposo e moltissima attenzione. Io ho ripreso a lavorare dopo 7 giorni esatti, ma in smart working, quindi senza problemi per i lavaggi, croste ancora visibili ecc. Credo di vogliano almeno 14 giorni per essere presentabile, ovvero senza croste e con una lunghezza dei capelli accettabile. Poi immagino molto dipenda da persona a persona e anche dal fatto se si sia scelto di condividere o nascondere la cosa all’esterno. Al momento la cosa più fastidiosa è il prurito in donor, nulla di tragico però ci sono momenti in cui si fa sentire un po' di più.
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