Alopecia androgenetica - Mia cura naturale

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  1. benefabio
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    Ho parlato di alimentazione biologica perché ci potrebbe essere un problema, oltre ad essere difficile e complicato ad arrivare di vitamina D a 45 ng/ml di media annuale senza integrazione, potrebbe rivelarsi quasi impossibile, mi spiego meglio.

    Anche se seguite tutte le indicazioni per la corretta esposizione solare può darsi che al momento della analisi vi accorgete che producete pochissima vitamina D, questo molto probabilmente dipende dalla vostra alimentazione, è certo che l'alimentazione normale porta ad una presenza di veleni nelle urine, questi veleni sono il risultato di tutti i diserbanti (glifosato) e pesticidi che usa oggi l'agricoltura, da esami in parallelo è risultato che chi segue rigorosamente un'alimentazione biologica non ha questi veleni nelle urine.

    Nello specifico da una parte questi veleni che nascono per distruggere gli organismi che seguono il percorso shikimate finiscono per distruggere tutta la nostra flora batterica che segue proprio il percorso shikimate e dall'altra finiscono anche per interferire con il citocromo p450 impedendo al nostro corpo di produrre la vitamina D.
    https://translate.google.it/translate?hl=i...pdf&prev=search
    https://translate.google.it/translate?hl=i...up/&prev=search
    https://translate.google.it/translate?hl=i...-41&prev=search

    Che cosa bisogna fare? Mi sembra chiaro che per ripristinare in maniera corretta la nostra flora batterica e per impedire a questi veleni di sopprimere l'attività dei vari membri della famiglia di enzimi citocromo P450 bisogna per forza di cose virare verso il biologico in senso stretto, per quanto mi riguarda da correggere con la sola eccezione della carne grass fed, perché comunque la carne biologica rimane una carne di animali allevati con cereali, anche se biologici, quando bisogna assolutamente prediligere una carne di animali allevati al pascolo per la vitamina K2, appunto la carne grass fed.

    Il nostro obiettivo rimangono comunque i 50 ng/ml di vitamina D di agosto come riferimento, per fare questo bisognerà fare le analisi ad aprile e vedere da dove partiamo, se per esempio partiamo da 15 ng/ml sappiamo che ci mancano 35 punti, in pratica funziona così: quando si va al mare, perché quello serve senza se e senza ma perché al mare abbiamo il campo aperto (meno smog e niente effetto canyon delle grandi città) e i fenomeni di riflessione dei raggi UV dati dall'acqua e dalla sabbia che amplificano di un buon 30% la potenza di tali raggi, bisogna controllare quando l'ombra dell'ombrellone chiuso è più corta dello stesso ombrellone (da fine marzo a metà settembre), a quel punto bisogna esporsi senza crema protettiva, ogni 10 minuti davanti e dietro guadagniamo un punto sulle analisi ma massimo in base al fototipo si potranno fare dai 20 ai 45 minuti, dopodichè va messa la crema protettiva, quindi ogni giorno potrà sviluppare al massimo 3 punti, quindi se partiamo da 15 ng/ml ci servono 12 giorni di mare da fare a piacere anche separatamente, anzi è meglio sepatari perchè la produzione di vitamina D dopo un'esposizione dura per 72 ore, a titolo informativo anche sotto l'ombrellone si produce la vitamina D, regolatevi però con tempi tripli perchè l'intensità solare sotto l'ombrellone è ridotta a un terzo della sua potenza (misurato personalmente con il solarmeter 6.4).

    Con le lampade suppergiù è uguale con la sola differenza che bisogna controllare quanti joule/m2 emettono per regolarsi con il proprio fototipo.

    Edited by benefabio - 22/9/2017, 08:40
     
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