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| Grazie Annadino per aver aggiornato gli utenti.
Siamo molto contenti della sua evoluzione in special modo perchè pur essendo solo agli inizi della fase di ricrescita mostra progressi notevoli.
Come sempre le ricordo che per l'assistenza post operatoria sono a sua disposizione è sufficiente che scriva a [email protected] |
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| Se può interessare possiamo scrivere un post educativo anche sulla Fue, si tratta ovviamente del nostro punto di vista ma pensiamo potrebbe essere interessante per un dibattito costruttivo.
Se invece l'amministrazione ritiene che possa essere causa di conflitti tra due fazioni opposte allora preferiamo astenerci. |
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| Caduta dei capelli e trapianto nella donna
La caduta dei capelli nelle donne può essere dovuta a molteplici ragioni: fattori genetici, alopecia androgenetica femminile, alopecia post partum, stress, dieta, squilibrio ormonale, malattia, operazioni chirurgiche o trattamenti come la chemioterapia, trazione, danno derivante dall'uso di prodotti chimici e in alcuni casi caduta autoindotta.
La forma in cui la calvizie si manifesta nelle donne segue un percorso evolutivo diverso rispetto a quello maschile. Se negli uomini si usa la scala Norwood, nelle donne si fa riferimento alla scala Ludwig. Nella maggior parte delle donne l'hair line rimane intatta ma nella zona immediatamente retrostante i capelli iniziano a diventare più fini e miniaturizzati e in molte occasioni questo rende difficile pettinarsi con la riga in mezzo o di lato visto che questa separazione tende a diventare sempre più larga.
Visto che la calvizie nelle donne può manifestarsi per varie ragioni, è sempre un'ottima idea sottoporsi a un esame del sangue che può aiutare a determinarne le cause e a capire che tipo di trattamento sarebbe benefico e quale invece non è consigliabile.
Per quanto riguarda la soluzione chirurgica l'approccio può essere a volte molto differente dalla norma, in special modo se l'area donante è limitata. Il posizionamento delle unità follicolari dev'esser strategicamente studiato per garantire il maggior miglioramento estetico possibile e spesso questo non significa solamente cercare di incrementare la densità in tutta l'area diradata.
Due zone importanti che necessitano di intervento sono la hairline e il cosiddetto "frontal core". L'attaccatura è un punto fondamentale per qualsiasi trapianto di capelli visto che è ciò che permette di incorniciare il viso. Il frontal core, che è la zona centrale immediatamente dietro l'hair line, è anch'esso di estrema importanza visto che intervenire in quella zona permette di bloccare l'aspetto diradato sia quando il paziente è osservato di fronte che di profilo.
Come per gli uomini anche per le donne è necessario tenere i capelli trapiantati a una cerca lunghezza per ottenere il miglior look possibile e questo è ovviamente più facile per le donne che hanno più opzioni di acconciatura.
Nella fase di progettazione del trapianto è importante capire anche come la paziente desidera portare i capelli nel breve e nel lungo termine. Se l'area donante è limitata e non è possibile una ricostruzione dell'intera area calva o diradata diventa importante posizionare le unità follicolari nella maniera più strategica possibile in modo tale che adottando una determinata pettinatura esse possano dare la miglior illusione di copertura e densità. Una buona idea è posizionare un buon numero di unità follicolari nel lato in cui si fa la riga in modo tale che ciascun capello copra l'altro una volta pettinati, donando l'illusione di maggior corposità e volume della capigliatura.
L'esempio fotografico seguente mostra come un posizionamento strategico possa portare a risultati esteticamente soddisfacenti:
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| Grazie a tutti per i vostri commenti positivi.
Abbiamo molto materiale, anche di tipo educativo, da proporvi e siamo felici che apprezziate il nostro lavoro.
Vi ricordo che per maggiori informazioni sulla nostra clinica potete contattarmi a: [email protected] |
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| Disegno della Hair Line e ricostruzione dell’area temporale
L’ hair line (attaccatura) non è un’area limitata alla tipica zona frontale ma è una linea continua che inizia da una basetta, procede lungo la recessione temporale, attraversando tutta la fronte, per giungere all’altra estremità dello scalpo.
Quanto si ricostruisce una hair line oltre al posizionamento naturale delle unità follicolari altri fattori come il disegno sono cruciali per ristabilire un look piacevole che incornici il viso, soprattutto perchè l’attaccatura è la prima zona che le persone osservano.
Il posizionamento non dev’essere sempre aggressivo e talvolta un cambio sottile può portare a un miglioramento importante del risultato generale. E’ importante orientare correttamente i capelli visto che le direzioni cambiano nelle diverse zone specialmente nell’area della recessione temporale tendendo ad abbassarsi poi per fondersi con i profili. Diviene fondamentale assicurarsi che i capelli usati si integrino alla perfezione con i capelli nativi, a volte molto più fini, dell’area parietale. Oltre al calibro del capello è importante tenere conto di altri fattori come la densità che solitamente cambia a seconda delle diverse zone dell’attaccatura.
E’ proprio nella ricostruzione della hairline che è necessaria un’eccellente combinazione di licenza artistica ed esperienza medica, è importante capire la struttura ossea del paziente e le sottili differenze tra un lato e l’altro del viso. L’esperienza del chirurgo è fondamentale per garantire la capacità di cambiare l’angolo d’incisione e l’orientamento del capello in modo tale da far si che l’attaccatura sia totalmente naturale senza cambi evidenti di direzione dei capelli.
Il corretto posizionamento della hairline può essere determinato considerando alcuni fattori.
Da un punto di vista tecnico ad esempio si dovrà tener conto di quanto segue:
- Grado di calvizie del paziente
- Potenziale evoluzione futura della caduta nel paziente
- Qualità dell’area donante, in particolare disponibilità di unità follicolari per futuri interventi che potrebbero essere necessari per mantenere un look adeguato nel caso la calvizie avanzasse.
In base a queste semplici valutazioni per esempio un chirurgo dovrebbe evitare di ricostruire una hair line molto bassa in un soggetto destinato a un grado NW6 o superiore che non ha sufficiente area donante per garantire in futurO una copertura di tutto lo scalpo in maniera armoniosa ed equilibrata.
Il tipo di viso di un uomo è determinato dalla sua struttura ossea, la maggior parte degli uomini hanno una forma di tipo quadrato (leggermente più squadrata di quella ovale) ma ci sono differenti tipologie e alcune persone non rientrano esattamente in nessuna delle seguenti categorie:
Viso rotondo
Viso ovale
Viso allungato (rettangolare)
Viso Triangolare
Viso a forma di pera
Con l’invecchiameto e quando si ingrassa la nostra struttura facciale tende a cambiare leggermente, per esempio si perde la linea squadrata della mascella, anche se la struttura basica del viso rimane.
Ogni persona è diversa dall’altra tanto che persino il nostro stesso volto non è perfettamente simmetrico e i due lati non sono identici. L’hairline quindi non dovrebbe essere disegnata come un’immagine speculare ma dovrebbero essere tenute in considerazione le diverse sfumature e le piccole differenze nella struttura ossea del paziente.
L’occhio umano tende naturalmente a percepire alcune imperfezioni,infatti, sebbene non se ne comprenda la ragione, le persone il più delle volte sanno istintivamente quando qualcosa non è esteticamente corretto.
Per esempio un uomo che si pettina facendo un riporto deve pettinare i capelli da un lato all’altro modificando quindi gli angoli e la posizione della tempia in uno dei due profili. L’occhio umano tende a cogliere e a considerare questo tipo di acconciatura come imperfetta visto che il disegno non segue la linea immaginaria che dalla tempia prosegue fino all’angolo esterno dell’occhio.
Lo stesso accade quando il posizionamento o la direzione dei capelli trapiantati è sbagliata, l’occhio umano tende immediatamente a cogliere questa imperfezione e a concentrarsi sulla stessa.
Per fare un esempio il cosidetto “apex” o centro della hairline dovrebbe essere il punto più basso dell’attaccatura. Se non si rispetta questo semplice principio nella ricostruzione allora si altereranno tutti gli altri canoni estetici e si cambieranno totalmente gli angoli e le direzioni naturali che devono essere rispettate per creare un’attaccatura dal disegno naturale.
Proponiamo infine alcuni esempi di nostri lavori in queste zone:
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| QUOTE (bravissimo1984 @ 27/1/2014, 21:43) ciao ragazzi
per la domanda di dogue66 si ho fatto la trico 8 mesi fa e una domana e normali chi ho cominciato perdere capelli a meta da sesto giorno
Bravissimo, inizieranno a cadere tutte le piccole croste in area ricevente assieme alla gran parte dei piccoli capelli che adesso vede spuntare dallo scalpo.
Questo è normale, i nuovi capelli inizieranno la loro ricrescita attorno ai 3 mesi e mezzo. |
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| QUOTE (stoptoppik @ 25/1/2014, 22:12) Ma le graffette ci sono? Io non le vedo.
Eccole qua 
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| QUOTE (frankie1985 @ 16/1/2014, 22:59) Qual'è il vostro numero massimo di uf in un caso FUE?
Se il paziente è un buon candidato possiamo raggiungere un massimo di 2500 grafts via FUE.
Oltre quel limite riteniamo che la zona donante possa diradarsi eccessivamente, la FUE produce inoltre circa il triplo del tessuto cicatriziale di una FUT.
QUOTE (celica @ 22/1/2014, 18:57) Dai un caso fueee si potrebbe vedere?
Non appena avremo l'autorizzazione di qualche paziente mostreremo anche dei casi FUE.
La nostra clinica è però più conosciuta per megasessioni con tecnica FUT. |
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| Una foto del processo di guarigione dell'area donatrice
QUOTE (Giannino76 @ 22/1/2014, 20:37) Ottimo caso  Però se rimaneva col capello più corto e magari integrava con una trico spaccava di brutto a mio avviso 
Il paziente ha optato per la miglior strategia e la miglior lunghezza per creare l'illusione di copertura e densità a tal proposito:
https://bellicapelli.forumfree.it/?t=67980745 |
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| Boh,
Sto ancora aspettando le sue fotografie, spero me le invierà presto |
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168 replies since 13/11/2013
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