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| AGGIORNAMENTO A 2 SETTIMANE
Prendo antidolorifici per qualche giorno per meglio sopportare la fastidiosa sensazione di ipersensibilità della cute. Bruciore e fastidio svaniscono gradualmente e il decorso prosegue.
Continuo a seguo alla lettera l’app, posso iniziare a massaggiare la cute nell'area ricevente durante lo shampoo.
Le croste iniziano a cadere e, con loro, i primi capelli trapiantati. Tutto nella norma anche se non fa mai piacere.
A due settimane, nella zona donante le croste sono praticamente cadute tutte, mentre nella zona ricevente ho ancora la grossa crosta che evidentemente impiega più tempo delle altre a cadere. Mando un set di foto in clinica per controllo: tutto nella norma, le croste cadranno nel giro di un paio di giorni grazie principalmente al massaggio durante lo shampoo. |
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| LA MIA STORIA e L’INTERVENTO
Ciao a tutti, ecco anche il mio racconto.
A 23 anni ho iniziato a prendermi cura dei miei capelli. Ben presto sono arrivato ad utilizzare minoxidil ed assumere propecia
Dal 2017, un po’ alla volta, viene meno la costanza di utilizzo e l’alopecia avanza.
A marzo 2019, quando ho 33 anni, decido di sottopormi ad un (primo) trapianto in Italia: 2255 grafts FUE per attaccatura e central core. Pur non convintissimo, mi fido dell’hairline disegnata che è molto conservativa sulle tempie. L’intervento va bene, il risultato assolutamente buono. Il pre/post impressionante.
La mia cura prevede 1) Propecia 0,25mg ogni giorno, 2) 4ml di lozione galenica a base minox 3gg a settimana non consecutivi 3) Locoidon soluzione cutanea 1gg a settimana.
Rimango però convinto che si possa fare di più sulla densità e l’hairline e ho intenzione di “completare l’opera”, anche perché alle visite di controllo mi viene ribadito che l’area donante è ricca e il calibro del mio capello grosso. Condizioni ideali per reiterare.
Mi rivolgo questa volta al Dr. Feriduni per un consulto.
Volo in Belgio per una prima visita a settembre 2022 (prenotata a febbraio, la lista d’attesa è lunga): l’impressione è ottima, il dottore capisce i miei desideri, mi conferma che si possa lavorare nella direzione che speravo e mi sottopongo al trapianto il 24 ottobre 2022 (adesso ho 36 anni): 3338 grafts FUE distribuite tra tempie, attaccatura e central core.
L’intervento è molto lungo: arrivo in clinica alle 7.30 e il tutto termina alle 16.45 circa.
Nello specifico, una volta arrivato in clinica e dopo essermi cambiato, incontro il dottore. Replica sostanzialmente l’analisi fatta a settembre, disegna di nuovo la linea e conferma che lavorerà per aumentare densità e lavorare su hairline. Capisce che voglio che questa volta sia l’ultima.
Mi rasano e portano nella sala dove si svolge l’intervento. La prima parte (prelievo) mi sembra durare un’eternità; all’inizio riesco a dormire un pochino ma una volta sveglio inizio presto a sentirmi scomodo per cui, di tanto in tanto, chiedo una pausa.
Dopo pranzo è la volta della seconda fase, quella dell’incisione. Viene fatta direttamente dal dottore.
A quel punto la terza e ultima fase, quella dell’impianto. Viene svolta dall’equipe e il dottore viene a controllare di tanto in tanto e si occupa di inserire le ultime unità personalmente.
Finisce l’intervento, fuori è già buio. Il dr.Feriduni mi spiega che è stato necessario più tempo del previsto perché ho una “radice” più lunga della media e questo ha richiesto particolare attenzione in prelievo e impianto. Mi viene data una borsa con un cuscino (tipo quelli con cui dormi in aereo), un telo da mettere sul cuscino e altre cose. Mi spiegano cosa devo fare per la serata e concordiamo l’orario per l’appuntamento del mattino seguente, quando dovrò tornare in clinica. Il dottore si preoccupa che io stia attento: finchè non sarà terminato l’effetto dell’anestesia rischio di battere la testa senza nemmeno accorgermene.
Nei prossimi giorni vi racconto del post-operazione, dalla prima sera in poi. |
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2 replies since 10/11/2022
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