SCHEDA:SPIRONOLATTONE

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  1. wantbackmyhairnow
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    Lo spironolattone è un composto steroideo sintetico con struttura analoga a quella dell'aldosterone e del progesterone. Una caratteristica della sua struttura molecolare è un gruppo tiacetico posto in posizione 7Alfa, che provoca durante l'uso topico della molecola un forte e sgradevole odore sulfureo.

    Appartiene alla categoria dei diuretici risparmiatori di potassio. Viene usato nella terapia dello scompenso cardiaco congestizio e, in chi soffre di insufficienza epatica cronica, nell'ascite.

    Viene tendenzialmente utilizzato come farmaco per combattere l'alopecia androgenetica, con buoni risultati a livello topico, poiché evita che i recettori dei follicoli pilliferi leghino con le molecole del DHT e non è assorbito dall'organismo per via sistemica, e quindi non causa scompensi ormonali.

    Per evitare il cattivo odore si usa una molecole struttalmente simile il canrenoato di potassio più costoso, ma senza il problema del cattivo odore.

    È utilizzato per via orale nella donna, per la sua forte caratteristica antiandrogena.

    Non è stato ancora approvato, per l'uso contro l'alopecia, dalla FDA, nonostante il suo uso sia diffuso tra i dermatologici.



    Fonte:Wikipedia
     
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  2. wantbackmyhairnow
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    Ciao,no,non c'è nessun rischio tumorale a dosi basse,comunque ecco i rischi:

    FARMACOLOGIA TOSSICOLOGIA E FARMACOCINETICA

    Tossicologia
    Dopo somministrazione acuta, la DL50 è nel ratto > 1000 mg/kg per via intragastrica (i.g.) e pari a 786 mg/kg per via intraperitoneale (i.p.), mentre nel topo è > 1000 mg/kg per via i.g. e pari a 356 mg/kg per via i.p.. Come altre sostanze che interferiscono con attività ormonali, lo Spironolattone, somministrato a dosi molto più elevate di quelle terapeutiche e per tempi molto prolungati, può talora determinare nel ratto un aumento dell'incidenza di alcuni tipi di processi eteroplastici. Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche non è possibile attribuire a queste osservazioni alcun sicuro significato per l'uomo. La tossicità fetale dello spironolattone valutata nel topo trattato per via i.g., indica che il farmaco non è dotato di attività teratogena.
    Farmacocinetica e metabolismo
    Lo spironolattone (SPIRO) è rapidamente assorbito nell'uomo per via orale (concentrazione max: la h), mentre non è altrettanto rapidamente metabolizzato una volta in circolo. Infatti sec. studi recentissimi condotti nel volontario sano, dopo somministrazione orale di spironolattone sono stati ritrovati nel plasma, metaboliti attivi mai prima identificati quali, il7 (1-tiometilspirolattone (alfa- TM-SPIRO il più largamente rappresentato) ed il suo 6 beta idrossiderivato (beta OH- TM-SPIRO), il già noto canrenone e lo SPIRO tal quale, irnmodificato fmo ad 8 h dopo l' ingestione, gli ultimi tre presenti nello stesso ordine di concentrazione. Sia lo SPIRO che il canrenone sono legati alle proteine plasmatiche per più del 90%. L 'eliminazione dello SPIRO tal quale è molto rapida (emivita plasmatica, t l/2: 1,3 h), quella del beta OH-TM-SPIRO più lenta (tl/2: 10.1), mentre quella del canrenone 6 bifasica, inizialmente rapida (t l/2: 3-12 h) e poi lenta (t 1/2: 12-96 h). L'azione dello SPIRO infatti si esplica gradualmente, diventando particolarmente evidente dopo 3-4 gg. di terapia e persistendo per altre 48 h dopo la sua sospensione. I metaboliti dello SPIRO sono escreti prevalentemente per via renale, ma anche attraverso quella biliare. Lo SPIRO ed i suoi metaboliti possono attraversare la barriera placentare.
    Farmacologia
    Lo Spironolattone (SPIRO), antagonista specifico dell'aldosterone, agisce a livello del tubulo distale renale, bloccando perciò l'aumento del riassorbimento del sodio e del cloro e l' aumento dell' escrezione del potassio, normalmente indotti dai mineralcorticoidi. Con questo meccanismo, lo SPIRO esplica effetto diuretico negli stadi edematosi sostenuti da iperaldosteronismo, nei quali riporta appunto alla norma lo scambio di sodiopotassio alterato dall' eccesso di aldosterone. L' Aldactone deve quindi essere considerato un efficace farmaco per il controllo degli edemi da iperaldosteronismo primario o secondario (come quello che si instaura nello scompenso cardiocircolatorio, nella cirrosi epatica, nella sindrome nefrosica), specie se resistenti ai comuni diuretici. A tali diuretici I' Aldactone può essere associato quando si voglia ottenere un potenziamento d'effetto, derivante dal diverso punto d'attacco e dalle differenti modalità d'azione dei farmaci, ed il vantaggio di ridurre la perdita di potassio indotta, in varia misura, dai diuretici tradizionali. La proprietà dell' Aldactone di evitare perdite di potassio è di particolare importanza nel trattamento delle cirrosi con ascite, in quanto I'ipopotassiemia può facilitare l'insorgenza del coma, e nella terapia digitalica per il noto aumento della tossicità della digitale in presenza ipopotassiemia. Nella ipertensione arteriosa essenziale l' Aldactone, attraverso un' azione antagonista nei confronti dell ' aldosterone o di altro mineralcorticoide, esplica una notevole azione antiipertensiva, soprattutto nelle forme con bassi livelli di renina plasmatica. Nei casi di ipertensione arteriosa essenziale concomitante ad uno stato diahetico o prediabetico, nonchè a diatesi uratica, l' Aldactone costituisce anche una vantaggiosa alternativa ai comuni diuretici.
    INFORMAZIONI CLINICHE

    Indicazioni terapeutiche
    Trattamento dell'iperaldosteronismo primario o secondario e della ipertensione arteriosa essenziale, laddove altre terapie non sono risullate sufficientemente efficaci o tollerate.
    Controindicazioni
    lpersensibilità individuale accertata verso il prodotto, anuria, iperpotassiemia, insufficienza renale acuta.
    Effetti indesiderati
    In corso di trattamento con Spironolattone sono stati segnalati: sonnolenza; cefalea; disturbi della motilità gastrointestinale; eruzioni cutanee; confusione mentale; rialzi termici; atassia; ginecornastia; disturbi dell'erezione; lievi effetti androgeni; irregolarità del ciclo mestruale. Tali effetti collaterali sono, in genere, reversibili con la sospensione del trattatnento; in rari casi la ginecomastia può persistere.
    Speciali precauzioni per l'uso
    Come ogni farmaco ad elevata attività biologica, il preparato va somministrato nei casi di effettiva necessità e sotto periodico controllo Medico. (Vedi punti "Uso in gravidanza e durante l'allattamento", "Interazioni", "Sovradosaggio"e "Avvertenze").
    Uso in gravidanza e durante I'allattamento
    Nelle donne in gravidanza presunta o accertata, l' impiego di Aldactone richiede che i potenziali effetti terapeutici siano valutati in rapporto a possibili rischi per la madre e il feto. Ritrovandosi il canrenone nel latte materno, è opportuno provvedere all' alimentazione artificiale del neonato.
    Interazioni
    Quando lo Spironolattone è somministrato insieme a: l. altri fannaci antiipertensivi, si impone la necessità di una riduzione di almeno il 50% della dose dei farmaci associati. 2. supplementi o sostituti minerali o dieta ricca di K, esiste il rischio di iperpotassiemia, specie nei pazienti con insufficienza renale. 3. carbenoxolone, esiste il rischio di mascherare gli effetti collaterali dello Spironolattone ed inibire l'effetto cicatrizzante l'ulcera peptica del carbenoxolone. 4. sali di litio, esiste il rischio, di ridurre la clearance renale, con conseguente tossicità da litio. 5. norepinefrina, esiste il rischio di una ridotta responsività vascolare durante anestesia locale o generale. 6. infusioni i. v. di glucosio ed insulina, esiste il rischio di ipopotassiemia. 7. digossina ed altri glicosidi cardiaci, esiste il rischio di ridurne la clearance renale, con possibile aumento dei livelli plasmatici di digossina e conseguente intos- sicazione digitalica.
    Posologia e modo di somministrazione
    Nell'iperaldosteronismo primario o secondario la dose giornaliera più comunemente usata oscilla dai 100 ai 300 mg frazionati nelle 24 ore; nei bambini tale dose va proporzionalmente ridotta in base al peso corporeo. A seconda delle condizioni del paziente e della risposta diuretica, il dosaggio può essere diminuito o notevolmente aumentato anche in considerazione della buona tollerabilità e del largo margine di sicurezza del farmaco. Nell'ipertensione arteriosa essenziale la dose giornaliera, frazionata nelle 24 ore, varia da 200mg a 400mg nelle prime 2-3 settimane; a tale dose potrà successivamente sostituirsi quella di mantenimento, da adattare alla risposta clinica ma in genere contenuta entro i 25-100 mg al giorno.
    Sovradosaggio
    L 'effetto tossico di gran lunga più temibile è rappresentato dall'iperpotassiemia (livelli > 6 mEq/I), con possibile iponatriernia e disidratazione, che si verifica quando lo Spironolattone è somministrato in concomitanza con un elevato apporto di K (dieta, trasfusioni di sangue conservato,etc.) o con altri diuretici K-risparmiatori (triamterene, amiloride) , specie in pazienti con insufficienza renale grave. Le conseguenze più dannose sono a carico dell' attività elettrica cardiaca e si manifestano (ECG) con aritmia cardiaca, elevazione ed accorciamento dell'onda T, riduzione dell'intervallo Q-T. Il trattamento prevede una pronta correzione del disturbo elettrolitico (sospensione dell'apporto di K, somministrazione iv. di glucosio 20-50% ed insulina 0,25-0,5 unità /g di glucosio).
    Avvertenze
    Come altre sostanze che interferiscono con attività ormonali, lo Spironolattone, somministrato a dosi molto più elevate di quelle terapeutiche e per tempi molto prolungati, può determinare nel ratto un aumento dell'incidenza di alcuni tipi di processi tumorali. Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche non è possibile attribuire a queste osservazioni alcun significato per l'uomo, anche perche i numerosi studi epidemiologici, che coprono un periodo di esperienza clinica di oltre 25 anni, non hanno mai dimostrato l'esistenza di una qualsivoglia associazione tra uso clinico dello Spironolattone ed incidenza di forme tumorali nei pazienti trattati. Va tenuta presente la possibilità di variazioni dell'equilibrio idroelettrolitico dovute all' azione diuretica dell' Aldactone e ne vanno pertanto valutati attentamente eventuali segni. L' Aldactone può indurre: -iperpotassiemia, che può presentarsi con valori elevati specie in presenza di insufficienza renale e, in tale evenienza,condizionare un blocco cardiaco; -iposodiemia, che si manifesta con secchezza delle fauci, sete,sonnolenza, etc specie se il farmaco è associato ad altri diuretici; -aumento dei valori dell'azotemia, soprattutto in presenza di insufficienza renale; -acidosi ipercloremici abitualmente con iperpotassiemia, specie in pazienti con cirrosi epatica in fase di scompenso; -potenziarnento dell'azione dei farmaci antiipertensivi. Pertanto il dosaggio di tali fannaci, specie dei ganglioplegici (pentolinio, mecamilamina, etc.) quando somministrati in associazione, dovrà essere ridotto a giudizio del Medico. L' Aldactone può essere associato ad altri diuretici ottenendo così un'azione additiva, particolannente utile per ottenere un effetto diuretico più rapido.
     
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1 replies since 11/9/2009, 10:35   764 views
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