REPORT DI MYWAY

5079 u.f strip con Dr.Victor Hasson

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  1. Myway
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    Salve a tutti,

    vivo il disagio che accomuna i frequentatori di questo forum dedicato e il fatto di avere letto molte esperienze in merito a fatto si che la scelta della mia recente surgery sia stata, credo, oculata e ponderata,

    Quindi un grazie infinito a Bola per avere fondato questo sito e un grazie di cuore a chi, con l'esperienze condivise, lo ha alimentato.

    Sento il dovere quindi di partecipare con la mia personale esperienza che potrebbe essere utile, seppure in minima parte, a qualcuno.

    Mi presento, ho superato gli anta ma non il desiderio di recuperare quanto perso.
    A proposito di età condivido il pensiero, non di comodo, di un tassista di New York che mi disse “l’età è un numero”.

    Sono un imprenditore e svolgo una vita di relazione dove, ahinoi, il detto che l’abito non fa il monaco vale fino al momento in cui si scopre la mente di chi lo indossa, però, intanto, la presentazione fisica ha, socialmente, il suo, seppure discutibile, valore.

    Ho fatto un primo intervento sul front molti anni fa, inconsapevole della importanza di farlo con un chirurgo esperto o meno e, altresì, non avrei saputo dove e come documentarmi. Infatti, il Dott. è oggi un importante dermatologo, con orientamento nel beauty, dove la connotazione tricologica non credo sia il core business chirurgico ma piuttosto la cura dermatologica della patologia.
    Infatti, ho un ricordo vago di tutto, forse la rimozione dalla memoria contribuisce a sminuire l’importanza di quell’episodio.

    Tuttavia il risultato, a onore del vero e non avendo avuto una grande necessità, mi ha soddisfatto per un lungo periodo.
    Da anni prendo la Finasteride, prima sottoforma di Propecia poi, consigliatomi da detto dermatologo, sotto forma di Avodart, con i pesanti sides che ciò comporta, assieme a Minoxidil 5%, galenico, unito ad altre sostanze che sono variate nel tempo.

    Ho convissuto quindi con i capelli che mi soddisfacevano fin tanto che, alla soddisfazione, iniziava a prevalere il disagio per gli stessi, infatti iniziava il diradamento del middle, del crown e, in parte, del front.

    Diciamo anche che se il diradamento dei capelli fosse legato anche alle vicende negative della vita, queste ultime non sono mancate.

    Mentre scrivo, mi chiedo se sono superflue certe osservazioni o devo andare al sodo, scusate se mi dilungo.

    Tre mesi fa, al disagio ormai corposo, è prevalsa la decisione di porvi rimedio, come?

    Premettendo che negli ultimi tempi ho fatto tre sedute di PRP, vittima anch’io dell’ultima “scoperta scientifica” con risultati, almeno su di me, nulli, ho iniziato, circa quattro mesi fa, a valutare l’idea della chirurgia cutanea.
    Ne ho parlato con la mia compagna e, lei d’accordo, ho iniziato la ricerca.
    Il sito Bellicapelli, ma Bola un altro nome meno evocativo no e? mi ha messo in grado di accedere alle esperienze di altri “disagiati”, generosi nel trasmettere le loro esperienze e pian piano mi sono formato un’idea.

    La mia idea.

    No sicuramente alle offerte tipo paghi 2 prendi 3.

    Tuttavia, senza offesa e con il massimo rispetto per i chirurghi italiani, forse è meglio il Belgio o, ancora di più il Canada.

    Leggendo il forum è prevalsa la capacità di creare densità, individuata in Rahal e HassonandWong.

    Com’è avvenuta la scelta.

    Mi collego al sito di H&W e Rahal e invio foto per la valutazione/preventivo, mi arrivano e nel frattempo Bola, al quale avevo fatto richiesta, informa che il Dr. Hasson sarebbe venuto a MI e RM i primi di febbraio.

    Con la valutazione/preventivo dietro vado a Milano per avere più tempo davanti per valutare.

    Conosco il Dr. Hasson, Lorenzo e Bola.
    Il Dr Hasson mi visiona, conferma la densità della donor e mi suggerisce di aumentare la lassità dello scalpo, ma io avevo mille domande da fare che mi ero scritto ma che, con il senno del poi, avrei potuto evitare e poi spiego il perché!

    Bola, mooolto carinamente e consapevole della situazione mentale che si forma nel “paziente”, chiede ripetutamente, domande? Altre domande? Le faccio ma le pronte risposte hanno necessità di essere metabolizzate, insomma, esco dall’incontro con la sensazione di non avere risolto a sufficienza quello che avrei voluto sapere.

    Difatti scrivo, alla clinica che desideravo un altro appuntamento con il Dr. Hasson, a Roma.

    A Roma incontro il trio, ma faccio un errore e, come sopradetto, lo spiego e, più avanti, lo motivo.

    Digiuno di come si suddividono le zone dello scalpo scarico da internet, per spiegarmi, un disegno con la suddivisione e denominazione delle varie zone, Hasson la vede e mi dice “I’m not interested in this surgery”, mi gelo, lui aveva capito che io volevo quantificare per zona ciò che volevo in termini di UF, Bola e Lorenzo, ai quali spiego che volevo solo chiedere un intervento sulle tempie, intervengono, si chiarisce l’equivoco e procediamo.

    Il punto è questo, credo, e con molto senno del poi, quando si approccia un chirurgo per una surgery così delicata e nella quale riponiamo, tout court, le attese per eliminare il, chiamiamolo così, disagio, o ci si crede e ci si affida o si creano le mille domande e titubanze.

    Ecco, forse, le mie domande, e titubanze, sarebbero state e, comunque, devono essere sempre presenti, per valutare al meglio il chirurgo che si ha davanti, superflue nel caso di un Top doctor che si è creata un’esperienza enorme, specializzata, risolutiva il più delle volte, inventando nuove tecniche e per di più dotato di un fondamentale senso artistico, cioè che ti vede e sa cosa fare.
    Questi Top, credo, si contano sulle dita di una mano!

    Queste le motivazioni dell’inconsapevole, fino a un certo punto, errore.
    Ci s’informa, dunque, e ci si affida.
    Leggo casi di chirurga disastrosa fatta da chirurghi senza meriti riconosciuti, a questi vanno fatte le mille domande e poi, nel caso, scappare.

    Comunque Le valutazioni sono state:
    Rahal 5000 UF
    H&W 4000 UF (con sorpresa finale)
    Decido per H&W, avendolo conosciuto e ritenendo le UF sufficienti, mi informo sulle date libere e scelgo la più vicina, sono deciso ed è inutile aspettare.

    Scambio di mail con la clinica.
    Protocolli da seguire.
    Visita al Dr. D’Ambra per una seduta di OTC.
    Prenotazione dell’aereo, compagnia KLM e dell’albergo.
    Assicurazione temporanea con Europe Assistance, anche se la clinica è assicurata.
    La sanità costa un botto in America e guai a finire in corsia in un ospedale americano, c’è chi si è dovuto vendere la casa.

    Per la valigia guardiamo le previsioni del tempo, nell’immaginario il Canada = freddo, difatti ci dava temperature di 2 /3 gradi, anche ora, 2 aprile, indica 2 gradi oggi e 3 domani.
    Non è vero!!

    Stipiamo le valige, poi sapremo che non siamo stati i soli, con maglioni, calzamaglie da sci, giaccone con pelliccia, per fortuna staccabile, magliette della salute, guanti, pashmine, manco Totò a Milano, scarpe a gogo e partiamo.

    Viaggio tranquillo, posti turistica comfort, 10 cm in più di spazio.

    Per fortuna non era ancora successo il problema della Wing Lufthansa!

    A questo punto, ma forse avrei dovuto farlo prima, devo ringraziare profondamente la mia compagna per quanto mi dà sempre e per quanto ha saputo darmi in quei giorni.

    Consiglio ciò che ho letto da un “canadese” nel forum e lo scrivo maiuscolo come ha fatto lui, NON ANDATE SOLI.

    Non è una vacanza né una passeggiata.

    Sono partito con 5 giorni di Ceporex in circolo prescrittomi dalla clinica, avevo un fastidioso prurito allo scalpo e non potevo permettermi di arrivare a Vancouver e compromettere la surgery.
    Un dermatologo, visto 5 giorni prima, mi aveva dato una lozione e compresse ma, la clinica, mi ha vietato la terapia.
    Un attimo di perplessità ma poi mi sono attenuto scrupolosamente al protocollo indicatomi dalla clinica.

    Dalle cure alla surgery, dall’apprezzamento del’Hotel al cibo e altro, è tutto assolutamente soggettivo, pertanto mi limito a riportare le mie impressioni assolutamente personali.

    Arriviamo venerdì, la surgery era per il lunedì successivo.

    Una premessa, per email avevo chiesto un incontro con il Dr. Hasson per venerdì pomeriggio dell’arrivo, ma poi mi è stato comunicato che il Doc non ci sarebbe stato,

    Oggi mi chiedo, ma cosa ci saremmo detti?
    Lui sapeva quello che c’era da fare!

    Vancouver è grigia, dalla finestra del 32° piano dell’hotel, centrale con vista anche sulla baia, è una distesa di cemento in verticale, l’unica nota di colore era un’insegna su un grattacielo.

    Lorenzo ci chiama in albergo per accertarsi che siamo arrivati dandoci appuntamento per domenica a pranzo.

    Usciamo e la cosa che ci colpisce immediatamente è che la gente gira in bermuda e camicia, con le infradito, sbracciata, ma come non era il Canada sooo cooould!

    No, temperatura di 15 gradi, piacevole brezza marina e noi infagottati a guardarci l’un l’altro sorpresi, va bè, torniamo in albergo e io smonto la pelliccia.

    Il cibo, opinione personale preciso ancora e per quello che abbiamo potuto provare, lascia a desiderare sin dalla colazione, e si che a causa della rottura del condizionatore durante la notte, con cambio ma, visto il guardaroba direi trasloco di stanza, effettuatoil giorno dopo, ci hanno dato, come bonus per l’inconveniente, la possibilità di fare colazione al Club, più 100 $ canadesi di rimborso.
    Al Club poche persone ma il toast bisognava inserirlo nel tostapane il giorno prima per trovarlo pronto, la macchinetta del caffè? tre ore per farlo, in linea con il tostapane, quella del latte, quando funzionava, lo sputava dappertutto fuorché nella tazza, i muffin immangiabili.
    Va bè non era una vacanza! Anche se l’albergo era di tutto rispetto.

    Lorenzo ci consiglia per la sera il ristorante di pesce Cost, down town
    Ambiente trendy, frequentazione carina, mangiamo al bancone centrale, molto più conviviale che un isolato tavolino e, infatti, facciamo conoscenza con i commensali vicini, molto cordiali i canadesi! Ed è divertente vedere il cuoco che prepara i piatti di pesce crudo davanti a te, cibo ottimo.
    Uscendo prenotiamo per la sera successiva.

    Sabato e domenica accompagno lei per un po' di shopping, Lululemon, azienda locale, ha cose molto carine per il fitness che vira al quotidiano, I canadesi fanno molto sport e fumano poco
    Io acquisto uno zaino, per me molto carino, l’oggetto in se mi da sempre un senso di un andare in libertà anche se poi non li uso mai, ma è una filosofia di vita che vorrei adottare visto che l’oggetto stesso ti obbliga alla semplicità delle cose.

    Sabato giro con bus turistico, utile per avere una visione immediata e d’insieme della città, ma poi ti fa sorridere sentire l’autista/guida che si ferma davanti ad un hotel per dirti che li la stanza costa 2.000$ a notte, poi si ferma davanti ad uno scoglio che ha sopra una statua tipo la Sirenetta per farcela ammirare, ma la cosa più tragica è stata la sosta su un ponte dove sotto passava un altro ponte pieno di macchine, mi sono rifiutato di sentire il commento e ho indossato le cuffiette.

    Ma il Canada delle Giubbe rosse e delle alci? Non che le volessi vedere a Vancouver! Ma un barlume?
    Neanche a mo' di statuine nei negozi di bieco souvenir.

    Il tempo trascorre con il pensiero del lunedì mattina ricordatoci continuamente dal motivo del nostro essere a Vancouver.

    Domenica alle 12.00 ci viene a prendere Lorenzo che ci porta a mangiare il sushi parliamo anche della chirurgia dell’indomani, poi un tentativo di caffè espresso apprezzato per la buona volontà di Lorenzo nel farcelo gustare, poi appuntamento per la mattina successiva, lunedì, in albergo, alle sette.

    La sera di domenica ottima cena nel ristorante adiacente al Cost, un filetto chateaubriand eccezionale!
    Fine delle cene soddisfacenti e tralascio le esperienze quotidiane.

    Lunedì, di buona ora sveglia, colazione, due caffè americani, avevo dimenticato che era vietata la caffeina e scendiamo.

    Lorenzo è giù e ci avviamo verso la clinica di Vancouver, dall’altra parte del mondo, presso la quale mi recavo per una chirurgia, a causa di un destino avverso che accomuna le persone con il medesimo problema.

    Non ricordo le sensazioni del momento, forse mi ero già autoanestetizzato mentalmente, stavo per fare una cosa che desideravo ma, nel contempo, era come se appartenesse ad un'altra persona; questo dualismo, che a volte applico nella vita, e che mi ha fatto primeggiare in uno sport di precisione tanto da diventare campione italiano, mi aiutava ancora, il distacco dalla realtà.

    La clinica è elegante, curata e convincente.
    Si respira aria di efficienza, le assistenti si muovono in silenzio e sicure, la sala chirurgica del Dr. Hasson offre uno skyline molto bello, le montagne sullo sfondo, il colore grigio dei grattacieli che si fonde con il blu del cielo di Vancouver.

    Parlo un po' con il Dr Hasson, presente Lorenzo, mi dice cosa vuole fare, mi sconsiglia le tempie, mi consiglia di curare l’hair line, poi il middle e il crown.

    Di cosa avremmo dovuto parlare a Milano e Roma oltre a vedere il caso?
    Quello c’era da fare e quello il Dr. Hasson sapeva fare magistralmente e si apprestava a fare.

    Poi s’inizia.

    Lorenzo vestito in versione assistente si siede a fianco, arriva il momento delle incisioni e Lorenzo con il contatore inizia a contare in sincronia con le incisioni del Dr. Hasson.

    Poi a 2.400 scatti il Doc si ferma e Lorenzo pure, si allontanano e io mi addormento.

    Mi sveglio, sento armeggiare sulla testa, sento un po' di dolore ma non lo dico, è il mio carattere, poi lo devo dire e il Doc dice “anesthesia” e inietta l’anestetico.

    Pausa per un po' di liquidi zuccherati, poi pausa pranzo con un improbabile sushi, ma non siamo al ristorante!

    Poi si ricomincia, Lorenzo è andato via e non si contano più le UF, facciamo a fidarci, ma siamo tra persone per bene e al top del settore.

    Le assistenti alla poltrona innestano ciò che le altre assistenti hanno sezionato con i microscopi particolari.

    Momento delicato!

    Sento che il Dr. Hasson dice a una assistente ok? ok? come se gli stesse insegnando come fare, registro la cosa ma la elaboro dopo.

    Poi, dopo un po' mi si avvicina con un foglio in mano e mi dice che aveva ottenuto 5079 UF.
    Gli stringo grato la mano.

    A un certo punto Dr. Hasson mi dice che lui va via, le assistenti proseguono, lui mi avrebbe controllato dalla telecamera che avevo di fronte.

    Il Dr. Hasson ogni tanto si assenta dalla sala operatoria, il punto focale è fare bene le incisioni con lo strumento con la lama personalizzata ed evitare le pericolose transection, poi gli innesti sono eseguiti seguendo la direzione del capello e, a questo, ci pensano, professionalmente, le assistenti.

    Ma quell’ok? ok? mi inquieta un po', anche oggi.

    Molte volte la mia compagna, seduta nella sala della “lunga” attesa, ha intravisto il Doc, attraverso la porta a vetri, che si toglieva il camice e si rilassava sul divano, per poi essere chiamato da un’assistente, sicuramente per continuare il lavoro delle incisioni.

    La sessione dura circa 10 ore, o anche di più e, ovviamente, non può fare tutto il Dr. Hasson, ma deve affidarsi ad assistenti addestrate.

    Terminata la chirurgia, taxi e albergo.

    L’espressione che ho usato per l’evento è: sono felice!

    Avevo superato, al momento, una fase che mi avrebbe portato quantomeno a ridurre il mio disagio.

    Prendo gli antidolorifici, a distanza di qualche ora l’uno dall’altro, come prevenzione, e un altro più leggero qualche ora dopo, ma non ho avuto alcun dolore.

    Intanto nessuna voglia di uscire a cena, ordinato alla carta le fettuccine con servizio in camera, ma erano infarcite di tremila ingredienti, scelgo qualche forchettata cercando di prenderle solo con il pomodoro, ma finisco lì, il piatto e l’inappetenza fanno la sua parte.

    La mia compagna, senza mai farmi pesare nulla, mi assiste con amore.

    Addobbo il letto con altri cuscini a mo' di trono e mi accomodo a 45 gradi, con il travel pillow fornito dalla clinica intorno al collo, un sonnifero della clinica mi fa addormentare.

    Il mattino successivo, clinica per il primo lavaggio eseguito dalla delicata Elèna, il DR. Hasson mi vede e mi chiede come sto. Gli dico che non ho avuto alcun dolore, come sarà in seguito, e lui da quel momento mi dirà “you are very strong”, e alla mia compagna “he is very strong”.
    Io penso sia solo dovuto al fattore c. come tante altre cose.

    La partenza era fissata per il sabato successivo, quindi tutte le mattine via in clinica per il lavaggio.

    Martedì è iniziato il gonfiore, confesso che un certo momento mi sono chiesto, ma chi me l’ha fatto fare?

    Mercoledì e giovedì il gonfiore era all’apice, uno scontro con Tyson mi avrebbe gonfiato di meno!

    Intanto la nausea dovuta all’anestetico montava per scatenarsi in un violento, come dire, ho rimesso, per fortuna nelle vicinanze dei bagni dell’albergo.

    Pretese turistiche come la visita al Capilano o gite in montagna svaniscono come i residui dell’anestesia.

    Un sordo mal di stomaco e leggera nausea mi ha accompagnato nei vari giorni dandomi una continua inappetenza.

    Uscivo con un paio di occhiali da sole Persol, dalle lenti enormi, appositamente portati per questo, a volte, inevitabile evento.

    In società evolute come il Canada, la gente non vive il provincialismo che pervade le genti italiche e, credo, siano pochi quelli che “se ne fregano” non avendo come retaggio la mera cultura del gossip. ed io, ahimè, non condivido facilmente i miei problemi e le mie storie se non in questo caso.
    Infatti, già pensavo alle dogane di Vancouver e Amsterdam dove avrò il cappello in testa che, sicuramente, il personale mi avrebbe chiesto di togliere, davanti a tutti.

    In clinica ho conosciuto due persone, padre e figlio, a Vancouver per lo stesso problema, stesso albergo, medesima città in Italia, molto simpatiche e di compagnia; anche loro, benché di cultura evoluta, vivevano i medesimi problemi, come vedremo più avanti.

    Intanto ci siamo fatti preparare una lettera dalla clinica, dove s’indicava che eravamo stati oggetto di una chirurgia e idonei al viaggio in aereo.

    Venerdì il gonfiore persisteva ancora e, sono convinto, che nelle condizioni in cui ero la mia compagna mi abbia dato una grande prova d’amore, sia nel non compatirmi che nell’accettarmi e assecondarmi.
    Grazie di cuore.

    Ceniamo insieme agli amici al ristorante dell’albergo per il commiato, il giorno dopo partivamo e loro erano dispiaciuti, anche noi siamo simpatici.
    Avendo lo stomaco a pezzi chiedo un rosted beff rigorosamente accompagnata da semplici boiled potatoes, imitato dagli altri, tranne uno, cosa inimmaginabile nella cultura culinaria canadese, con il cameriere che ci elencava una lunga lista di creme, salse ecc. da mettere sulle patate, non demorde ma alla fine desiste.

    Il sabato prepariamo le valige con tutto l’inutile armamentario per il freddo, stiamo ancora un po' con i nostri nuovi amici e poi taxi per l’aeroporto.
    Se viaggiate con KLM non dovete dire al tassista, se vi chiede la compagnia per il terminal, KAPPAELLEMME ma pronunciarla proprio così, un veloce KELEM.

    Infatti, come dicevo poco sopra, al controllo passeggeri, alla richiesta di togliere l’hut, ho consegnato la lettera che avevo già in mano pronto a chiedere, nel caso, un private scanner.
    A Vancouver mi hanno portato in una stanza, ad Amsterdam ho appena sollevato il cappello.
    Qualcuno, sicuramente incontrerà doganieri interessati al caso perché bisognosi di tale intervento.

    Un consiglio, portatevi il travel pillow in aereo, perché con il cappello sarà doloroso poggiare la nuca, in presenza della scar, sullo schienale.

    Il viaggio è stato tranquillo, anzi no, nella tratta Vancouver Amsterdam, un passeggero con un problema, già individuato in aeroporto, me lo sono ritrovato, ahimè, seduto dietro e tutta la notte ha accompagnato con questo suo problema i passeggeri vicini.
    Per fortuna stavo leggendo il libro “Se questo è un uomo” di Primo Levi e all’indicibile esperienza di Levi cosa pensare di questo lieve, sopportabile e a termine disturbo.

    Ora sono passati 25 giorni e vivo l’apprensione del risultato!

    Tutto quanto sopra esposto fa parte delle mie percezioni e valutazioni personali che possono discostarsi anche molto dalle esperienze altrui.

    Mi scuso per errori e non corrette esposizioni grammaticali, non mi piace mai rivedere quanto scrivo per non pentirmi e cancellare tutto.

    Saluti
     
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  2. Manonmidire
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    In bocca al lupo!!!
     
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  3. Myway
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    Grazie, ma che il lupo viva!
     
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    Complimenti per il racconto, sembra di vivere la tua avventura in prima persona!

    Attendiamo foto!
     
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    FONDATORE DI BELLICAPELLI

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    SURGERY

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    Edited by BOLA - 25/5/2015, 00:41
     
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  6. Myway
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    Ciao Donquixote88, grazie, purtroppo non è un racconto di fantasia.
    Ora ci vuole tanta freddezza e far trascorrere il tempo, come sospesi.
    Ho approfondito alcuni report e mmmmm, shockloss, cicatrice in diastasi, Uf che non ricrescono, indigeni che cadono, errori di innesto, funziona la cura?...cosa ci sarà dietro l'angolo?
     
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  7. Jack1909
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    Effettivamente toccare le tempie non aveva senso, sono davvero molto chiuse.
     
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  8. Myway
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    CiaoJack, hai ragione e aveva ragione il Dr. Hasson.
    Come dicevo nel report, a volte, bisogna affidarsi a chi ti vede con obiettività e con indubbio e comprovato senso artistico.
    Io non ero obiettivo e avrei perseguito un errore.
    Auguri di Buona Pasqua
     
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    Tanti auguri myway!!complimenti report bellissimo..
     
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    Grazie Alfredo, spero ci sia qualche spunto utile come io ho trovato in altri report.
    Ora spero che le sinergie tra le capacità del Dr. Hasson e la chimica del mio corpo, con l'aiutino chimico quotidiano, funzionino a dovere e non mi riservino sorprese.
    Auguri di Buona Pasqua
     
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    Secondo me verrà un capolavoro..tanti auguri di buona pasqua anche a te!!
     
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    Carissimi, vorrei condividere un problema che suppongo dibattuto da lasciare esanimi.

    Ho scritto quanto segue alla clinica:

    Per anni ho preso l'Avodart, una softgel prodie ma, visto i sides e la lunga emivita dello stesso o riduco l'assunzione nel corso della settimana o passo al Proscar/4, (va bene il Proscar al posto del Propecia che è una speculazione economico/commerciale della Merck?).
    Tutto ciò benchè Avodart agisca sulle due forme di alfa-reduttasi.
    Nel mio caso cosa conviene?
    Conviene sostituirla drasticamente o gradatamente?
    Tipo: per un po di giorni alternandole.
    Poi, per un po di tempo, due giorni Proscar e uno Avodart.
    Poi, per un altro po di tempo tre giorni Proscar e uno Avodart
    Poi quattro giorni Proscar e uno Avodart and so on... per fare il switch in un arco di tempo e abituare l'organismo al mantenimento della finasteride e senza incorrere in défaillance della cura e compromissione della ricrescita dei capelli dopo l'intervento?
    Cosa mi consigliate stante il quadro della mia cartella clinica e la presa visione della condizione dello scalpo?

    Mi confermate che il Minoxidil non devo utilizzarlo perchè, a parte l'irritazione che mi può causare, non lo ritenete utile?
    Potrei conoscerne il motivo?

    La clinica risponde:

    Per quanto riguarda la cura, se stai prendendo 1 pastiglia di dutasteride al giorno, passa a una dose ridotta di 1 pastiglia 2 volte alla settimana alternando con Proscar gli altri giorni. Procedi questa cura per 7-10 giorni.
    Succesivamente per altri 10 giorni continua con 1 avodart alla settimana e Proscar gli altri giorni.
    Dopo 20 giorni passa solo all'uso di 1/4 di Proscar al giorno.

    Non consigliamo l'uso del Minoxidil perchè i suoi effetti sono spesso solo quelli di irritare lo scalpo senza produrre risultati degni di nota se non la comparsa di capelli vellus che non diventano mai terminali.

    Osservo:

    Ben sapendo che in questo campo conta solo la risposta individuale ad ogni forma e misura terapeutica, vorrei rivolgermi ai più esperti del forum per avere la loro opinione e a chi è capitato di "switchare" il tipo di finasteride, in modo da basare la scelta anche su esperienze concrete.

    E riguardo l'opinione sul Minoxidil?

    Dimenticavo, per il rossore applico l'Aloe vera della ESI, suggerite altre soluzioni?

    BUONA PASQUA A TUTTI

    CITAZIONE (Alfredo84 @ 4/4/2015, 18:11) 
    Secondo me verrà un capolavoro..tanti auguri di buona pasqua anche a te!!

    Beh, Alfredo, apprezzo molto il tuo augurio, grazie infinite.
    Ricordo che mentre il Dr. Hasson operava ho sentivo che diceva a Lorenzo: "He is positive".
    Ecco, speriamo di avere per il lungo tempo che ho davanti questo valore indispensabile.
    Intanto sono a casa, da solo, la mia compagna è, giustamente, partita in visita alla sua famiglia, e io non ho voglia di uscire.
    Un caro saluto

    Scusami Alfredo, ancora non sono pratico dei sistemi del forum e ho aggiunto la risposta per te a alla mia domanda precedente.

    Ancora!!! ma come si fa a rispondere individualmente, ora anche questa andrà lì..
     
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    Visto la tua situazione di partenza visto chi ti ha operaTo visto che ti curi visto il numero delle uf tempo sei mesi sette e torni 20anni indietro.

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