Studio riguardante mesoterapia con dutasteride

International Journal Of Trichology

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    Studio riguardante mesoterapia con dutasteride
    International Journal Of Trichology
    www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5596657/
     
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  2. NatoAGAto
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    Mettetevela come volete, nella minestra, in pasticca, in idroalcolica, in liposomi, iniettatevela in testa, in endovena, nel mignolo, ma sempre Dutasteride è, e sempre sistemica va - e le complicanze sono ben note.

    Queato studio è il classico esempio di "minestra riscaldata".

    Servono nuove terapie e nuove molecole...
     
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    QUOTE (NatoAGAto @ 9/2/2018, 19:40) 
    Mettetevela come volete, nella minestra, in pasticca, in idroalcolica, in liposomi, iniettatevela in testa, in endovena, nel mignolo, ma sempre Dutasteride è, e sempre sistemica va - e le complicanze sono ben note.

    Queato studio è il classico esempio di "minestra riscaldata".

    Servono nuove terapie e nuove molecole...

    Gentile utente,
    Ha notato che la sezione in cui è stata postata questa discussione si chiama "finasteride e dutasteride" ?
    Di cosa si dovrebbe parlare in una sezione che si chiama "finasteride e dutasteride" ? gastronomia viennese? estroflessioni di Castellani e Bonalumi? rapporto di compressione nei motori diesel? potrei cortesemente saperlo ? inoltre , potrebbe gentilmente elencare queste nuove terapie e nuove molecole di cui parla ?
    grazie mille
     
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  4. NatoAGAto
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    CITAZIONE (General_Francis_X_Hummel @ 9/2/2018, 20:54) 
    CITAZIONE (NatoAGAto @ 9/2/2018, 19:40) 
    Mettetevela come volete, nella minestra, in pasticca, in idroalcolica, in liposomi, iniettatevela in testa, in endovena, nel mignolo, ma sempre Dutasteride è, e sempre sistemica va - e le complicanze sono ben note.

    Queato studio è il classico esempio di "minestra riscaldata".

    Servono nuove terapie e nuove molecole...

    Gentile utente,
    Ha notato che la sezione in cui è stata postata questa discussione si chiama "finasteride e dutasteride" ?
    Di cosa si dovrebbe parlare in una sezione che si chiama "finasteride e dutasteride" ? gastronomia viennese? estroflessioni di Castellani e Bonalumi? rapporto di compressione nei motori diesel? potrei cortesemente saperlo ? inoltre , potrebbe gentilmente elencare queste nuove terapie e nuove molecole di cui parla ?
    grazie mille

    Era facilmente intuibile che la mia critica non era rivolta a te che hai postato le informazioni e lo studio, anzi ritengo utile un operato come il tuo.
    La mia critica era evidentemente rivolta al fatto che la ricerca tricologica è improntata alla "manomissione" di terapie vecchie ormai decenni, traballanti e disastrose sotto il profilo della sicurezza. Anziché concentrarsi su nuove soluzioni, la ricerca sembra sempre cercare di riscaldare a cotture diverse la stessa minestra, che sappiamo avere ormai lo stesso disgustoso sapore. Dutasteride è dutasteride, va in circolo sistemicamente da qualsiasi parte la si metta, e anche nell'articolo i ricercatori dicono che non è mica un'alternativa sideless alla pasticca. Che si cerchi o meno di limitarne l'assorbimento sistemico, agirà sempre cumulativamente, soprattutto con un'emivita così lunga.
    Di terapie nuove ce ne sono poche ma più che mai nella storia: RCH-01, lozione Brotzu, i JAK inhibitors topici, Follica, Follicum, Samumed e tanti altri.
    Invece da un'altra parte abbiamo studi su farmaci vecchi vent'anni utili soltanto a fare bagaglio culturale: chissà perché nessuno di questi metodi soppianta mai come terapia base la pasticca equivalente.
    Quindi ti ringrazio per avere condiviso questo studio (che già conoscevo) ma la mia critica al contenuto di esso non riesco a tenermela per me, e dato che è una discussione pubblica, è mia facoltà esprimerla. Mi scuserai se non riesco ad entusiasmarmi di fronte all'ennesimo studio che conferma il funzionamento (e contemporaneamente, il rischio) degli inibitori della 5AR, spero tu non te la sia presa a male per questo. A tal proposito, effettivamente credo sarebbe meno triste parlare di gastronomia viennese o di motori diesel ;)
     
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    QUOTE (NatoAGAto @ 2/9/2018, 09:16 PM) 
    Era facilmente intuibile che la mia critica non era rivolta a te che hai postato le informazioni e lo studio, anzi ritengo utile un operato come il tuo.
    La mia critica era evidentemente rivolta al fatto che la ricerca tricologica è improntata alla "manomissione" di terapie vecchie ormai decenni, traballanti e disastrose sotto il profilo della sicurezza. Anziché concentrarsi su nuove soluzioni, la ricerca sembra sempre cercare di riscaldare a cotture diverse la stessa minestra, che sappiamo avere ormai lo stesso disgustoso sapore. Dutasteride è dutasteride, va in circolo sistemicamente da qualsiasi parte la si metta, e anche nell'articolo i ricercatori dicono che non è mica un'alternativa sideless alla pasticca. Che si cerchi o meno di limitarne l'assorbimento sistemico, agirà sempre cumulativamente, soprattutto con un'emivita così lunga.
    Di terapie nuove ce ne sono poche ma più che mai nella storia: RCH-01, lozione Brotzu, i JAK inhibitors topici, Follica, Follicum, Samumed e tanti altri.
    Invece da un'altra parte abbiamo studi su farmaci vecchi vent'anni utili soltanto a fare bagaglio culturale: chissà perché nessuno di questi metodi soppianta mai come terapia base la pasticca equivalente.
    Quindi ti ringrazio per avere condiviso questo studio (che già conoscevo) ma la mia critica al contenuto di esso non riesco a tenermela per me, e dato che è una discussione pubblica, è mia facoltà esprimerla. Mi scuserai se non riesco ad entusiasmarmi di fronte all'ennesimo studio che conferma il funzionamento (e contemporaneamente, il rischio) degli inibitori della 5AR, spero tu non te la sia presa a male per questo. A tal proposito, effettivamente credo sarebbe meno triste parlare di gastronomia viennese o di motori diesel ;)

    Rispetto pienamente i tuoi concetti e ti ringrazio per averli espressi ,chiedo perdono per il malinteso qualora avessi frainteso parte del tuo intervento.
    Desidero comunque porre dei quesiti . Le nuove terapie che tu hai elencato (avevo già letto ampiamente in merito) non sembrano essere un vero e proprio contrasto al dht e non si trovano ancora sugli scaffali delle farmacie . Da qui le domande .
    Il contrasto al dht è totalmente da scartare secondo te?
    Nell'attesa che queste meraviglie vengano messe in commercio (SE) , cosa dovrebbe fare l'utente che non è particolarmente entusiasmato nel veder progredire l'aga ? Attendere passivamente l'inesorabile tracollo che in alcuni casi conduce anche ad altre patologie , oppure cercare di difendersi utilizzando le armi disponibili (realmente efficaci), in un modo tale limitare al massimo i possibili effetti collaterali e la relativa progressione dell'androgenetica ?
     
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  6. NatoAGAto
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    Io ti posso solo fornire la mia visione di "appassionato" alla materia, usando le conoscenze che ho acquisito in anni di surfing del web e varie ricerche lette.

    Non è che "il contrasto del DHT è totalmente da scartare", assolutamente. Sappiamo, allo stato dell'arte odierno, che esso è il principale 'fautore' della progressione dell'AGA. Ciò che è da scartare sono le modalità con cui oggi si pensa di contrastarlo. Utilizzare inibitori sistemici del DHT per me è scellerato. È come se si vedesse un ragno in casa, lo si notasse nascondere tra i mobili, e presi dalla paura, si decidesse di buttare giù l'appartamento a colpi di bazooka. Per carità, c'è un'alta probabilità che il ragno muoia, ma... A che prezzo?
    Combattere l'AGA con mezzi come Dutasteride, estrogeni sistemici, o in certi casi (non pochi come si vuol far credere) anche Finasteride, equivale a fare ciò. Capirai che solo un aracnofobico potrebbe mai pensare a simili contromisure, e stessa cosa vale per quelli che temono l'AGA come la peste bubbonica; ma in entrambi i casi, c'è un altro problema di fondo ben più importante della paura dei ragni o di restare calvi; paura che non viene affrontata o sconfitta dallo schiacciare il ragno o dall'usare quei farmaci, perché anche supponendo che funzionino, il problema ha alte probabilità di ripresentarsi. Lo stesso dottor Gigli in questo forum dice che tali sostanze non sono da intendersi come "cure risolutive" ma come "terapie ad X termine", e che il loro scopo è 'solo' quello di far tenere in testa i capelli più tempo di quanto non sia previsto dalla genetica. Il declino della situazione tricologica con finasteride e dutasteride non è escludibile, non importa che sia riservato a presunti pochi sfigati, è comunque possibile. E lo stesso discorso è fattibile per gli effetti collaterali.
    Il DHT è importante per il nostro corpo, e ancora di più è la 5-alfa-reduttasi, in tutte le sue isoforme. Essa non sintetizza solo il DHT, ma importanti neutosteroidi implicati in complesse funzionalità cerebrali (si cita sempre il fondamentale Allopregnanolone, tra i tanti) e altri 5-alfa-derivati. Ma non solo si ha una privazione del DHT, ma un rialzo degli altri ormoni estrogeni che, per rialzo, scombussolano l'assetto ormonale e causano femminilizzazione in una piccola o grande misura a seconda delle quantità prodotte, il che, per i maschi, non è un bene.
    Che poi si dica che Finasteride e Dutasteride sono molecole "sicure" riferendosi sempre ai soliti studi che non vengono mai approfonditi da periodici follow-up dei pazienti, ormai vecchi di vent'anni, ignorando i continui aggiornamenti dei bugiardini, gli studi recenti, i collegamenti con varie patologie quali depressione, astenia, persino tumori nelle persone predisposte, significa non voler vedere in faccia la potenza dei farmaci in questione, che, ricordiamolo, non sono nati per trattare l'AGA, ma per trattare l'iperplasia prostatica benigna, che è un tumore, procedenso per quella che si chiama "deprivazione androgenica". Deprivare il corpo maschile dell'ormone androgeno più potente, che caratterizza il sesso maschile in sé e per sé soltanto per tenere quattro capelli in testa è concepibile solo da chi ha una fobia o uno schema mentale che nasconde in realtà patologie caratteriali ben più profonde, che non scompaiono con l'ingollamento quotidiano di una pasticca. Tant'è che i pochi utenti dei forum che sono in cura da tanti anni con questi farmaci, qualora la loro alopecia progredisse, sarebbero di nuovo punto e a capo con le stesse fobie di anni e anni prima quando insorse l'AGA per la prima volta, perché non si è affrontato il problema e né curato.

    Ritornando più al succo del discorso, sarebbe utile se si scoprisse un modo per fermare l'alopecia che non coinvolga effetti collaterali, ma come sappiamo non esiste. La ricerca medica non è in grado ancora di capire come AGA si sviluppi nello specifico, e giustamente è anche interessata a trattare patologie più importanti ed impattanti. La mia critica è che la porzione di ricercatori che si occupa dell'alopecia, per gran parte cerca di propinare in diversi cocktails le stesse sostanze che sono in commercio da vent'anni. Ormai abbiamo capito che funzionano, ma abbiamo capito anche che hanno dei rischi e che vengono assorbite sistemicamente.
    Io sto seguendo con interesse la lozione Brotzu e la ricerca di Polichem, perché sono rimedi che si pensa saranno in commercio presto, da buona base scientifica e dall'ottimo rapporto rischi/benefici, perlomeno per quanto ne sappiamo adesso. Ed entrambe queste soluzioni indirizzano il DHT, ma in maniera diversa e con buone motivazioni che spiegano perché il rischio POTREBBE essere molto limitato.
    Il DHT comunque, è solo un messaggero dell'AGA e la lotta contro di esso non risolve la patologia, come ammesso ormai dai tricologi; non che si abbiano alternative, ma si dice sempre che non si spara mai al messaggero, nemmeno in guerra ;)
     
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    QUOTE (NatoAGAto @ 2/10/2018, 10:52 AM) 
    Io ti posso solo fornire la mia visione di "appassionato" alla materia, usando le conoscenze che ho acquisito in anni di surfing del web e varie ricerche lette.

    Non è che "il contrasto del DHT è totalmente da scartare", assolutamente. Sappiamo, allo stato dell'arte odierno, che esso è il principale 'fautore' della progressione dell'AGA. Ciò che è da scartare sono le modalità con cui oggi si pensa di contrastarlo. Utilizzare inibitori sistemici del DHT per me è scellerato. È come se si vedesse un ragno in casa, lo si notasse nascondere tra i mobili, e presi dalla paura, si decidesse di buttare giù l'appartamento a colpi di bazooka. Per carità, c'è un'alta probabilità che il ragno muoia, ma... A che prezzo?
    Combattere l'AGA con mezzi come Dutasteride, estrogeni sistemici, o in certi casi (non pochi come si vuol far credere) anche Finasteride, equivale a fare ciò. Capirai che solo un aracnofobico potrebbe mai pensare a simili contromisure, e stessa cosa vale per quelli che temono l'AGA come la peste bubbonica; ma in entrambi i casi, c'è un altro problema di fondo ben più importante della paura dei ragni o di restare calvi; paura che non viene affrontata o sconfitta dallo schiacciare il ragno o dall'usare quei farmaci, perché anche supponendo che funzionino, il problema ha alte probabilità di ripresentarsi. Lo stesso dottor Gigli in questo forum dice che tali sostanze non sono da intendersi come "cure risolutive" ma come "terapie ad X termine", e che il loro scopo è 'solo' quello di far tenere in testa i capelli più tempo di quanto non sia previsto dalla genetica. Il declino della situazione tricologica con finasteride e dutasteride non è escludibile, non importa che sia riservato a presunti pochi sfigati, è comunque possibile. E lo stesso discorso è fattibile per gli effetti collaterali.
    Il DHT è importante per il nostro corpo, e ancora di più è la 5-alfa-reduttasi, in tutte le sue isoforme. Essa non sintetizza solo il DHT, ma importanti neutosteroidi implicati in complesse funzionalità cerebrali (si cita sempre il fondamentale Allopregnanolone, tra i tanti) e altri 5-alfa-derivati. Ma non solo si ha una privazione del DHT, ma un rialzo degli altri ormoni estrogeni che, per rialzo, scombussolano l'assetto ormonale e causano femminilizzazione in una piccola o grande misura a seconda delle quantità prodotte, il che, per i maschi, non è un bene.
    Che poi si dica che Finasteride e Dutasteride sono molecole "sicure" riferendosi sempre ai soliti studi che non vengono mai approfonditi da periodici follow-up dei pazienti, ormai vecchi di vent'anni, ignorando i continui aggiornamenti dei bugiardini, gli studi recenti, i collegamenti con varie patologie quali depressione, astenia, persino tumori nelle persone predisposte, significa non voler vedere in faccia la potenza dei farmaci in questione, che, ricordiamolo, non sono nati per trattare l'AGA, ma per trattare l'iperplasia prostatica benigna, che è un tumore, procedenso per quella che si chiama "deprivazione androgenica". Deprivare il corpo maschile dell'ormone androgeno più potente, che caratterizza il sesso maschile in sé e per sé soltanto per tenere quattro capelli in testa è concepibile solo da chi ha una fobia o uno schema mentale che nasconde in realtà patologie caratteriali ben più profonde, che non scompaiono con l'ingollamento quotidiano di una pasticca. Tant'è che i pochi utenti dei forum che sono in cura da tanti anni con questi farmaci, qualora la loro alopecia progredisse, sarebbero di nuovo punto e a capo con le stesse fobie di anni e anni prima quando insorse l'AGA per la prima volta, perché non si è affrontato il problema e né curato.

    Ritornando più al succo del discorso, sarebbe utile se si scoprisse un modo per fermare l'alopecia che non coinvolga effetti collaterali, ma come sappiamo non esiste. La ricerca medica non è in grado ancora di capire come AGA si sviluppi nello specifico, e giustamente è anche interessata a trattare patologie più importanti ed impattanti. La mia critica è che la porzione di ricercatori che si occupa dell'alopecia, per gran parte cerca di propinare in diversi cocktails le stesse sostanze che sono in commercio da vent'anni. Ormai abbiamo capito che funzionano, ma abbiamo capito anche che hanno dei rischi e che vengono assorbite sistemicamente.
    Io sto seguendo con interesse la lozione Brotzu e la ricerca di Polichem, perché sono rimedi che si pensa saranno in commercio presto, da buona base scientifica e dall'ottimo rapporto rischi/benefici, perlomeno per quanto ne sappiamo adesso. Ed entrambe queste soluzioni indirizzano il DHT, ma in maniera diversa e con buone motivazioni che spiegano perché il rischio POTREBBE essere molto limitato.
    Il DHT comunque, è solo un messaggero dell'AGA e la lotta contro di esso non risolve la patologia, come ammesso ormai dai tricologi; non che si abbiano alternative, ma si dice sempre che non si spara mai al messaggero, nemmeno in guerra ;)

    I miei punti di vista trovano molteplici punti d'incontro in quello che hai scritto.
    Che idea ti sei fatto in merito a questo studio?
    www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28595998
     
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  8. NatoAGAto
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    CITAZIONE (General_Francis_X_Hummel @ 12/2/2018, 19:44) 
    CITAZIONE (NatoAGAto @ 2/10/2018, 10:52 AM) 
    Io ti posso solo fornire la mia visione di "appassionato" alla materia, usando le conoscenze che ho acquisito in anni di surfing del web e varie ricerche lette.

    Non è che "il contrasto del DHT è totalmente da scartare", assolutamente. Sappiamo, allo stato dell'arte odierno, che esso è il principale 'fautore' della progressione dell'AGA. Ciò che è da scartare sono le modalità con cui oggi si pensa di contrastarlo. Utilizzare inibitori sistemici del DHT per me è scellerato. È come se si vedesse un ragno in casa, lo si notasse nascondere tra i mobili, e presi dalla paura, si decidesse di buttare giù l'appartamento a colpi di bazooka. Per carità, c'è un'alta probabilità che il ragno muoia, ma... A che prezzo?
    Combattere l'AGA con mezzi come Dutasteride, estrogeni sistemici, o in certi casi (non pochi come si vuol far credere) anche Finasteride, equivale a fare ciò. Capirai che solo un aracnofobico potrebbe mai pensare a simili contromisure, e stessa cosa vale per quelli che temono l'AGA come la peste bubbonica; ma in entrambi i casi, c'è un altro problema di fondo ben più importante della paura dei ragni o di restare calvi; paura che non viene affrontata o sconfitta dallo schiacciare il ragno o dall'usare quei farmaci, perché anche supponendo che funzionino, il problema ha alte probabilità di ripresentarsi. Lo stesso dottor Gigli in questo forum dice che tali sostanze non sono da intendersi come "cure risolutive" ma come "terapie ad X termine", e che il loro scopo è 'solo' quello di far tenere in testa i capelli più tempo di quanto non sia previsto dalla genetica. Il declino della situazione tricologica con finasteride e dutasteride non è escludibile, non importa che sia riservato a presunti pochi sfigati, è comunque possibile. E lo stesso discorso è fattibile per gli effetti collaterali.
    Il DHT è importante per il nostro corpo, e ancora di più è la 5-alfa-reduttasi, in tutte le sue isoforme. Essa non sintetizza solo il DHT, ma importanti neutosteroidi implicati in complesse funzionalità cerebrali (si cita sempre il fondamentale Allopregnanolone, tra i tanti) e altri 5-alfa-derivati. Ma non solo si ha una privazione del DHT, ma un rialzo degli altri ormoni estrogeni che, per rialzo, scombussolano l'assetto ormonale e causano femminilizzazione in una piccola o grande misura a seconda delle quantità prodotte, il che, per i maschi, non è un bene.
    Che poi si dica che Finasteride e Dutasteride sono molecole "sicure" riferendosi sempre ai soliti studi che non vengono mai approfonditi da periodici follow-up dei pazienti, ormai vecchi di vent'anni, ignorando i continui aggiornamenti dei bugiardini, gli studi recenti, i collegamenti con varie patologie quali depressione, astenia, persino tumori nelle persone predisposte, significa non voler vedere in faccia la potenza dei farmaci in questione, che, ricordiamolo, non sono nati per trattare l'AGA, ma per trattare l'iperplasia prostatica benigna, che è un tumore, procedenso per quella che si chiama "deprivazione androgenica". Deprivare il corpo maschile dell'ormone androgeno più potente, che caratterizza il sesso maschile in sé e per sé soltanto per tenere quattro capelli in testa è concepibile solo da chi ha una fobia o uno schema mentale che nasconde in realtà patologie caratteriali ben più profonde, che non scompaiono con l'ingollamento quotidiano di una pasticca. Tant'è che i pochi utenti dei forum che sono in cura da tanti anni con questi farmaci, qualora la loro alopecia progredisse, sarebbero di nuovo punto e a capo con le stesse fobie di anni e anni prima quando insorse l'AGA per la prima volta, perché non si è affrontato il problema e né curato.

    Ritornando più al succo del discorso, sarebbe utile se si scoprisse un modo per fermare l'alopecia che non coinvolga effetti collaterali, ma come sappiamo non esiste. La ricerca medica non è in grado ancora di capire come AGA si sviluppi nello specifico, e giustamente è anche interessata a trattare patologie più importanti ed impattanti. La mia critica è che la porzione di ricercatori che si occupa dell'alopecia, per gran parte cerca di propinare in diversi cocktails le stesse sostanze che sono in commercio da vent'anni. Ormai abbiamo capito che funzionano, ma abbiamo capito anche che hanno dei rischi e che vengono assorbite sistemicamente.
    Io sto seguendo con interesse la lozione Brotzu e la ricerca di Polichem, perché sono rimedi che si pensa saranno in commercio presto, da buona base scientifica e dall'ottimo rapporto rischi/benefici, perlomeno per quanto ne sappiamo adesso. Ed entrambe queste soluzioni indirizzano il DHT, ma in maniera diversa e con buone motivazioni che spiegano perché il rischio POTREBBE essere molto limitato.
    Il DHT comunque, è solo un messaggero dell'AGA e la lotta contro di esso non risolve la patologia, come ammesso ormai dai tricologi; non che si abbiano alternative, ma si dice sempre che non si spara mai al messaggero, nemmeno in guerra ;)

    I miei punti di vista trovano molteplici punti d'incontro in quello che hai scritto.
    Che idea ti sei fatto in merito a questo studio?
    www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28595998

    Questo studio mi è nuovo ma sono più o meno ferrato sull'argomento se si parla di WNT pathway e di CXXC5. Hai per caso sentito della scoperta di quell'università sudcoreana recente? Sembra che abbiano scovato la proteina responsabile "dell'applicazione" della genetica riguardo all'AGA. E, come dicevo, confermano che ol DHT è solo un messaggero :)
     
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    QUOTE (NatoAGAto @ 12/2/2018, 22:17) 
    Questo studio mi è nuovo ma sono più o meno ferrato sull'argomento se si parla di WNT pathway e di CXXC5. Hai per caso sentito della scoperta di quell'università sudcoreana recente? Sembra che abbiano scovato la proteina responsabile "dell'applicazione" della genetica riguardo all'AGA. E, come dicevo, confermano che ol DHT è solo un messaggero :)

    Non riesco ad evincere la scoperta a cui fai riferimento,potresti postare qualcosa in merito?

    Edited by Runallday - 14/7/2018, 16:02
     
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    Scusa NEXT, TU che SEI preparato e sempre aggiornato in tutto. Si sa qualcosa su Replicel? Stanno per caso procedendo ancora con i test?
     
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    Concordo con next, quando non c'è altro di nuovo si ripropone sotto altre spoglie.
    Soprattutto concordo con il fatto che siamo (ci sono anche io ma credo per poco) matti ad usare questi potenti medicinali per fini estetici.
    Al di la di questo la ricerca è molto valida e i risultati aono ottimi.
     
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    Finasteride e Dutasteride infiltrati in meso vengono chelati, quindi nessun effetto collaterale.
     
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    Per caso Voi siete a conoscenza se qualcuno in Italia abbia iniziato ad applicare questa terapia (fina e duta infiltrati)?
     
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    Buongiorno, io ho iniziato il trattamento con dutasteride infiltrata in mesoterapia. Sides non ce ne sono e per quanto riguarda i risultati ve lo farò sapere a breve quando vado al successivo appuntamento e mi fanno nuovamente gli esami strumentali della densità e del calibro del capello. Vorrei capire se altri di questo forum lo fanno.
     
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    dove lo fai?
     
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