L'uso dell'anestesia nel trapianto di capelli

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    L’USO DELL’ANESTESIA NEL TRAPIANTO DI CAPELLI

    L’Anestesia in uso durante il trapianto di capelli in Italia è soprattutto di tipo locale.
    L’Anestesia in sedazione è praticata invece in alcune cliniche estere per mettere a proprio agio i pazienti più ansiosi e far si che essi dormano per buona parte o per la totalità dell’intervento. Ma è una manovra particolarmente delicata adottata da poche cliniche in quanto il paziente dev’essere monitorato attentamente da un
    medico anestesista molto qualificato altrimenti può essere molto pericolosa, persino letale. In questo caso viene somministrato al paziente un calmante per via orale e in seguito dei sedativi per endovena.

    I pazienti devono tenere a mente che questa risulta comunque una manovra che sicuramente non vale la pena prendere in considerazione in quanto non è esente da complicazioni e quindi è bene far presente che ci si può rilassare ugualmente grazie all’uso di ansiolitici che il chirurgo può somministrare in gocce o compresse. Non di rado il paziente si rilassa e si addormenta.
    Il trapianto di capelli è un intervento poco invasivo ma di durata, una sessione può durare dalle 4 alle 9 ore. Per questo motivo è necessario utilizzare un anestetico di breve durata qual è la lidocaina e uno di lunga durata come potrebbe essere ad esempio la bupivocaina o la ropivacaina.
    Questi anestetici vengono miscelati con della soluzione fisiologica e con dell’adrenalina a basso dosaggio che assume una funzione antidolorifica e
    vasocostrittrice.
    Il medico che pratica l’anestesia deve conoscere bene il piano sottocutaneo, l’anatomia vasale, quali farmaci utilizzare e con che dosaggio per far sì che questi
    non diventino tossici e pericolosi per il paziente.
    E’ quindi importante che chi svolge l’intervento lo faccia in un tempo prestabilito calcolando il tempo che ci vuole per tutte le fasi, gli imprevisti e le pause per
    permettere al paziente di sgranchirsi le gambe e di recarsi ai servizi dopo ore di prelievo delle unità follicolari.

    Tra gli imprevisti va ad esempio calcolato un sanguinamento troppo copioso che non renderebbe agevole l’intervento al chirurgo.
    La scelta corretta dei farmaci e del loro dosaggio sono molto importanti sì per non far sentire dolore al paziente ma soprattutto la loro corretta combinazione permette un minor sanguinamento influendo così sulla bontà del post operatorio che in caso contrario può portare al paziente una notte insonne a causa della perdita di sangue e di siero.
    Il sanguinamento è anche soggettivo, a maggior ragione il chirurgo deve saper bene come va fatta l’anestesia; un sanguinamento eccessivo rallenterebbe l’intervento e conseguentemente ciò potrebbe causare un minor prelievo e innesto di unità follicolari rispetto a quelle preventivate.
    Risulta quindi chiaro quanto sia importante affidarsi ad un medico competente e non cercare il risparmio presso cliniche low cost dove la chirurgia viene svolta
    solamente da personale infermieristico e talvolta personale anche senza nessun titolo.
    Bisogna tener ben presente che l’adrenalina è un farmaco vasocostrittore nella cute ma vasodilatatore sulle coronarie, quindi mettetevi nelle mani di un medico
    competente in modo che possiate godervi il trapianto in maniera spensierata pensando solamente alla ricrescita dei capelli e al cambio d’immagine che ne
    conseguirà.
    Sarà il medico a prendersi cura di voi monitorando tramite ECG l’intero intervento chirurgico.
    La compilazione della cartella anestesiologica è molto importante per accertarsi che il paziente non abbia allergie ai farmaci o patologie che possano entrare in conflitto con questi.
    Su un paziente con G6PD ad esempio non si deve utilizzare la bupivacaina come anestetico. Questa non è la sola sostanza a cui deve fare attenzione il medico su un paziente favico, anche il blu di metilene largamente utilizzato per vedere meglio i canali aperti durante la fase di incisione non è raccomandato su pazienti favici che hanno di fatto una carenza dell’enzima GDP6 (glucosio-6-fosfato deidrogenasi).

    L’adrenalina ha ancora un’altra funzione nella fase di tumescenza dove questa viene utilizzata assieme alla soluzione fisiologica per gonfiare il cuoio capelluto e rendere possibile il prelievo attraverso il punch e le incisioni tramite l’uso di lame o implanters.
    Proprio l’adrenalina inoltre consente di fermare l’emorragia e diminuire il sanguinamento agevolando il lavoro del chirurgo svolgendo la sua azione
    vasocostrittrice.

    L’ANESTESIA PROVOCA DOLORE?

    Capita spesso di leggere nel web alcuni post di persone che si sono operate e condividono la loro esperienza con altri utenti. Alcune scrivono di aver provato
    dolore, altre solamente un po’ di fastidio.


    Com’è possibile questa disparità?

    La soglia del dolore è sicuramente soggettiva ma ci sono dei fattori che hanno sicuramente una grande rilevanza e influenza che elencherò qui di seguito.

    1. Il primo fattore da tenere in considerazione è quindi la già citata soglia del dolore che è prettamente soggettiva e la capacità di sopportazione di tale
    dolore.
    2. I farmaci utilizzati.
    3. La capacità del medico di miscelare i farmaci utili per l’anestesia in modo
    ottimale.
    4. La mano del chirurgo. La sensibilità e l’esperienza fanno sicuramente la differenza.
    5. L’attenzione al paziente: Scegliere una clinica dove il paziente non è un numero, ma dove l'attenzione alla riuscita del suo trapianto sia massima.
    6. L’utilizzo di strumenti idonei volti a garantire l’intervento e non arrecare dolore al paziente.



    CHIACCHIERE DA BAR DA APPROFONDIRE


    Chiacchierando con qualche chirurgo è venuta fuori questa argomentazione che sarebbe molto utile approfondire in separata sede, ovvero il possibile fatto che la lidocaina in uso in Turchia è di una qualità leggermente differente da quella utilizzata in Italia e che in alcuni casi il paziente possa provare un leggero bruciore in più (ovviamente si tratta di una differenza veramente minima, e il tutto è da appurare e approfondire)
    Di contro, In Italia non si utilizzano gli aghi 30 gauge con punta lunga che invece vengono utilizzati in Turchia. Questi aghi consentono di entrare meglio nel piano sottocutaneo arrecando meno fastidio al paziente.

    Quindi direi che ci troviamo in una situazione di piena parità 😄

    Vale la pena ricordare però che una sensibilità maggiore, una mano esperta e una profonda conoscenza della materia fanno sempre la differenza.

    Capellochenonvedo

    Edited by BOLA - 22/4/2024, 01:07
     
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    Che dire? Complimenti per ottima spiegazione. Gentilissimo. E' un piacere conoscere ed avere nel gruppo persone come TE e BOLA che ci aiutano e spiegano tutto ciò che è indispensabile sapere prima di affrontare un intervento.
    Curiosità.
    TU come medico con quale clinica collabori?
     
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    ;) Bell'articolo Capello, pieno di spunti di interessante, spero che lo leggano in molti di quelli che prenotano il trapianto come se fossero al mercato del pesce scegliendo la bancarella in cui costa meno.. :rolleyes:
     
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2 replies since 25/3/2024, 18:40   348 views
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